Marisa Giuliani
San Marco in Lamis, giovedì 21 ottobre 2020 - Nel panorama televisivo ci sono diverse cose che apprezzo, ad esempio i canali tematici e quello sui documentari è un mondo pieno di fascino. Alcuni giorni fa, mentre studiavo fonti per una ricerca, distrattamente ascoltavo un documentario in sottofondo al ticchettio della mia tastiera. Quando le mie dita si sono fermate davanti alla riformulazione di una frase, hanno portato in primo piano la voce narrante, che parlava della raffigurazione del cibo nella scultura:
ecco che il documentario ha rapito tutta la mia attenzione. Tra la donna egiziana che macina semi e il guardiano dell’orto di Arcimboldo, ciò che più mi ha incuriosita è stata la storia de la dea di Idun. Non so se per reminiscenza liceale e affezione verso la mitologia o per l’interesse verso la famiglia Marvel e il personaggio Thor, ho voluto saperne di più. Divinità nordica, dea della giovinezza che aveva come compito per l’appunto quello di impedire l’invecchiamento degli dei. La leggenda vuole Idun come sposa di Bragi, il dio della poesia e consigliere di Odino, una coltivatrice di frutti miracolosi. Anche se le mele comparvero in Scandinavia non prima del MedioEvo, l’immagine della dea Idun viene rappresentata sempre con un cesto di frutti tondeggianti, tale da far pensare alle mele.
La scultura di Herman Wilhelm Bissen del 1858 (scultore danese che ha avuto anche una parentesi italiana, studiando nella città di Roma) ritrae l’immagine della divinità con due lunghe trecce, una veste drappeggiata e stretta in vita con una cintura, in una mano tiene un cesto con i frutti mentre nell’altra sembra quasi a porgere il frutto stesso. Non ho ancora avuto occasione di potere ammirare la statua dal vivo che oggi è possibile vederla presso il museo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, ma insieme a voi posso portare quel sapore scandinavo a casa vostra. Sono andata a sfogliare il ricettario che ho riempito tra San Francisco e New York, dove ero l’unica italiana tra rappresentati di altri Paesi, ricordo della danese dai capelli biondo cenere che mi passò la ricetta che segue. Per semplificare la nostra preparazione, ho scelto di usare la pasta sfoglia già pronta invece che prepararla da me, e le mele saranno il ripieno di quelli che chiamerò fagottini.
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1 rotolo rettangolare di pasta sfoglia
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1 mela
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30 gr di burro
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30 gr di zucchero
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1 pizzico di cannella
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1 uovo (per spennellare prima della cottura)
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miele (per spennellare a fine cottura)
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mandorle tostate (1 per ogni fagottino)