Redazione
San Marco in Lamis - lunedì 4 gennaio 2021 - Questa mattina la città si è svegliata con la notizia della scomparsa di Domizio Nardella, da tutti conosciuto e benvoluto. Tantissime le riprese video che ha fatto negli anni, ma anche tantissimi scatti con cui ha immortalato gli eventi della nostra San Marco. La redazione si unisce al dolore della famiglia e della collettività. Addio Domizio la tua figura resterà per sempre viva nel ricordo della nostra mente e nel cuore!
Il ricordo di Luigi Ciavarella: "Con Domizio Nardella scompare una delle figure più peculiare della nostra laboriosa San Marco: quella del cineoperatore, del documentarista che tante volte ha testimoniato, con l'occhio accorto e professionale della sua macchina da presa, la realtà circostante. Gli eventi culturali come quelli tradizionali, televisivi, etc. erano i campi in cui lui metteva a disposizione tutta la sua arte, la sua passione. Da questo punto di vista è stato una presenza fondamentale, rassicurante, un maestro. Si devono a lui migliaia di scatti e centinaia di videoriprese storiche che sono patrimonio della nostra comunità. Insomma un mito, un punto di riferimento importante per il nostro paese. L'ultima volta che ci siamo visti è stato qualche mese fa quando io, passando davanti a casa sua, vedendolo sull'uscio intento ad ammirare il paesaggio, gli ho scattato una foto e lui mi ha detto sorridente : perché? ed io, così. RIP caro Domizio."
Con un post sulla pagina facebook anche la Compagnia Teatrale Acli di San Marco in Lamis, dove Domizio collaborava da diversi anni, ha lasciato un messaggio di saluto: "Domizio la tua morte ci lascia tutti senza fiato, abbiamo perso un amico leale e sincero. Ci mancheranno i tuoi racconti, la tua allegria, il tuo sorriso, le tue parole d’incoraggiamento... Eri, sei e resterai per sempre il nonno della Compagnia Teatrale Acli. Ti vogliamo bene. Un abbraccio alla famiglia"
Il ricordo di Antonio Daniele: "Con Domizio scompare il pioniere della comunicazione cittadina. È un brutto giorno per la nostra città. Un tassello importante del tessuto di cui si sono nutriti le vicende e la storia recente non c'è più. Prima delle macchine digitali e poi degli smartphone, lui era presente in tutti gli eventi belli e brutti della nostra comunità a immortalarli e a renderli eterni. La sua cinepresa è stato l'occhio per raccontare e per riannodare il filo della nostra vita. A lui, che in maniera simpatica, mi chiamava collega, io che per mestiere faccio tutt'altro, mi inorgogliva di quell'appellativo. Adesso, caro Domizio, tocca a noi raccogliere il tuo testimone. Nella speranza di poter essere come te, discreto, mai invadente, cercatore di verità, cronista e non protagonista di ciò che si racconta. Ciaoooo Domizio...mi rimane in mente l'ultimo incontro di quest'anno a Torre Mileto. Ho guardato con tenerezza al nutrito gruppo che vi raccontavate le cose passate, attraverso la musica...che bello....riposa in pace...collega..."