Un' Insegnante di Moda
San Marco in Lamis, venerdì 17 dicembre 2020 - I miei primi ricordi d' infanzia sono sempre collegati ad una macchina da cucire, ad un filo per imbastire, alla ricerca di forbici, aghi, centimetri e ditali... Non credo di aver mai indossato un capo di boutique, perché mia madre, figlia d'Arte, provvedeva a confezionare tanti abiti a me e alle mie sorelle...Spesso ci chiedevano ANCHE in quale negozio ci rifornivamo. Mia madre, nei suoi racconti, nacque mentre nonna Palatella stava finendo di confezionare l'ultima asola di un abito da uomo. Quando entro nella casa dei miei nonni materni, aperta dagli zii del nord (purtroppo solo per poche settimane l'anno), mi sembra di sentire ancora il forte profumo del legno del tavolo da lavoro, imponente e robusto e di tutti gli attrezzi...
Uno stanzone, dove c'erano strumenti del mestiere sistemati in un angolo, mentre nel retro bottega (dietro le quinte) ci si organizzava per dormire e mangiare...Una vera e propria "casa-laboratorio" che oggi potremmo definire, in un linguaggio moderno, "ambiente unico" e che conteneva anche un pozzo! Eppure, quando avevo pochi anni, quella sartoria, mi sembrava immensa...mentre ora, che è semivuota, mi chiedo come abbia fatto a contenere macchine da cucire, manichini, assi da stiro e armadi dove c'erano bottoni di tutti i colori e di tutte le misure. Su una di quelle vetrine, che chiudeva armadietti contenenti righe, squadre, curvilei di tutte le dimensioni, c'era la pubblicità della "Facis" che copriva un vetro, ahimè, rotto... forse a causa di un momento di nervosismo; perché mio nonno Luigino, se non "andava appiombo" la manica di una giacca, aveva la sua "notte BIANCA"!
In quella sartoria i miei nonni, mia madre e i miei zii e anche qualche altra ragazza del quartiere, ci lavoravano e ci vivevano, e accoglievano amici e parenti, scambiando qualche chiacchiera, raccontando barzellette e offrendo pane e olive, caciocavallo e bicchierini di rosolio. Quando poi arrivarono i nipoti, quella casa, non si rimpicciolì, ma si allargò e ospitò anche noi diventando, fino l'adolescenza, il nostro punto di ritrovo. In quella casa abbiamo gioito dell'arrivo estivo di zii e cugini, in quella casa abbiamo visto piangere le nostre mamme e i nostri nonni quando poi, i parenti "forestieri", se ne tornavano, alle fine delle "ferie" a Milano, a Torino e in Lussemburgo...E dopo aver asciugato le lacrime si tornava al lavoro, perché il lavoro era anche quello, era anche consolazione... Forse ho deciso sin da piccola quello che volevo e dovevo fare...tramandare quella tradizione, unendola anche al mio pallino per il disegno.
Forse devo tutto a quei ricordi e a quella casa, a quella grande famiglia che aveva "il lavoro in casa" o "la casa nel lavoro". Quando alla fine degli anni '80, finito il liceo, mi iscrissi all'università de L' Aquila, senza cellulare ma con una grande valigia, cambiai direzione prendendo il treno per Milano Centrale. Molti (tra cui anche alcune mie vicine di casa) furono scettici... Ma io dovevo seguire la mia strada, studiare "MODA", dovevo conoscere quel mondo che mi aveva sempre attratto e non volevo tornare indietro. Ora, ultra cinquantenne, mi rendo conto di aver costruito il mio futuro sopratutto sul passato della mia famiglia, ritrovandomi a lavorare nel mio paese, come insegnante di MODA, dove cerco di inculcare questa mia passione anche alle mie alunne...dopo averne lasciate tante, a cui ho voluto bene come figlie, in molti paesi della provincia...
Ragazze, spesso anche odiate dai miei figli, perché gelosi di loro...molto probabilmente perché percepivano che anche "la classe" (di Ischitella, Foggia, Cerignola, S. Severo. San Nicandro...) era, per me, una seconda famiglia! Tempo di Open Day...cosa aggiungere? Ragazze e ragazzi, la vita ha sicuramente bisogno di persone "attrezzate" che abbiano delle competenze salde, ma che siano formate anche dal punto di vista emotivo e culturale nel suo complesso. Buona vita A TUTTI GLI ALUNNI della TERZA MEDIA e ai ragazzi ancora confusi (da amici, genitori e insegnanti) dico: siate PROTAGONISTI del vostro Futuro e soprattutto INSEGUITE I VOSTRI SOGNI!
(un' insegnante di MODA)