Mario Ciro Ciavarella Aurelio
San Marco in Lamis, venerdì 11 dicembre 2020 - Appena ho visto questa foto, ho subito pensato ad un fotomontaggio. Ma come è possibile che due calciatori avversari, Paolo Rossi del Perugia, e Aldo Bet del Milan, indossassero entrambi la maglia della squadra umbra?? Quella ufficiale (in rosso) e quella di riserva (in blu). C’è qualcosa che non quadra. Poi informandomi su internet, una miniera del sapere, e meno male che c’è, ho saputo che il 14 ottobre 1979, il Milan arriva a Perugia dimenticando la maglia bianca da trasferta. Soluzione: il Perugia presta alla squadra ospite la sua seconda maglia di colore blu e la partita può iniziare.
E sembra che la svista di non portate la seconda maglia o di non pensare che la squadra avversaria avesse la maglia dello stesso colore come colori sociali, non sia una rarità. È successo anche in altre occasioni e nemmeno troppo tempo fa, quando il calcio era già professionistico da decenni con alcuni giocatori superstar. Sembra che sia successo addirittura ai Campionati del Mondo in Argentina nel 1978, quando Ungheria e Francia si incontrarono e si presentarono con le seconde maglie uguali. Si rimediò andando a chiedere urgentemente in prestito le maglie alla squadra di club del Kimberly di Buenos Aires, le divise biancoverdi indossate dai francesi.
Io credo che in casi del genere, ci sia quasi un messaggio subliminale: i calciatori di entrambe le squadre non “vogliono farsi male”, “non vogliono vincere per forza”. Come se volessero giocare un’amichevole. Come dire: si gioca per divertirsi, come due squadre che si presentano in campo composte da bambini che si affrontano per giocare, senza pensare al risultato. Due squadre che si presentano sotto una sola bandiera!! Come quando il barone De Coubertin diceva: l’importante non è vincere, ma partecipare!
L’espressione dei due calciatori avversari in questa foto, è talmente semplice e genuina che non sembrano due atleti che giocano per vincere, ma lo fanno perché è arrivata lì tanta di quella gente per guardarli giocare. Entrambi i due calciatori con gli occhi seguono il pallone, si gioca a pochi metri dalla porta del Milan, visto che Bet è un difensore e Rossi un attaccante. Non si vede il portiere del Milan nelle vicinanze e nemmeno altri giocatori lì vicino. Ma solo loro due che guardano il pallone e sperano che arrivi da quelle parti.
È bellissimo lo stemma del Perugia, un grifone in bella vista che fa fare bella figura ad entrambe le maglie della squadra umbra. Verrebbe voglia di far giocare tutte le partite con le due maglie della squadra di casa, che presta per l’occasione, la seconda maglia agli ospiti. Quindi avremmo per esempio, l’Inter che quando gioca in casa, prestare la sua seconda maglia al Genoa; la Juve giocando in casa presterebbe la seconda maglia all’Atalanta che sta per incontrare…
Sarebbe un’idea che sconvolgerebbe tutto lo sport e non solo il calcio. Vedere i calciatori della squadra del cuore giocare fianco a fianco con(tro) quelli avversari, si avrebbero sotto gli occhi, sempre!! i colori sociali e lo stemma della propria squadra. Forse non ci sarebbe troppo accanimento contro le squadre avversarie, ma come se fosse una seconda squadra (cugina… di secondo grado) che à andata a far visita alla squadra “Madre”.
Chissà se un giorno verrà presa in considerazione un’idea come questa. Penso che non andrebbe a peggiorare situazioni che a volte mettono a rischio anche l’incolumità di tanti tifosi.
Mario Ciro Ciavarella Aurelio