Mario Ciro Ciavarella Aurelio
San Marco in Lamis, mercoledì 9 dicembre 2020 - La filosofia insegna che la serenità è, come stato permanente, impossibile, poiché non nasce dal carattere. Può essere solo una conquista temporanea e precaria. Il Male è ciò che determina e domina la vita. Indica la via per poter dare un futuro all’umanità, fatto da incidenti che porteranno gli uomini a non condividere ciò che potrebbe renderli felici. Ma una continua ricerca fatua della felicità dettata dall’egoismo e dalla voglia di sopravvivere più degli altri. Detto questo potremmo anche chiudere qui il discorso. Ci sarebbe ben poco da aggiungere.
E come controprova, basta leggere questa dichiarazione: “Un tizio che faceva un censimento una volta provò ad interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato con un bel piatto di fave ed un buon Chianti.” Forse quello che ha dichiarato questo signore, pazzo, non è vero. Forse. Nella finzione sì: è una dichiarazione fatta da Hannibal Lecter, il personaggio cinematografico interpretato dall’attore Anthony Hopkins, nel film “Il silenzio degli innocenti”.
Ma i fatti parlano chiaro: la cattiveria governa il mondo. Guerre, soprusi, vendette, razzismo, e tutto ciò che noi “esseri eletti” (poverini…) abbiamo inventato per essere più cattivi dei nostri simili. E per impersonare il Male, l’attore Hopkins ha studiato. Ed ha imparato ad essere cattivo vedendo e rivedendo veri matti da legare come Charles Manson, serial killer per induzione. Non ha personalmente ucciso le vittime che, come mandante, gli hanno attribuito al processo. Come guru di una setta ha però manipolato al punto i suoi seguaci da spingerli a uccidere in piccoli gruppi per suo conto con armi da fuoco e armi bianche (pugnali e coltelli).
Hopkins ha studiato le cassette registrate dove si vedeva Manson durante gli interrogatori, non sbattere le palpebre per ore!! Pazzia, solo una buona dose di pazzia può influenzare il corpo e riuscire a mantenere sempre aperte le palpebre. Anthony Hopkins durante le pause del film andava in giro sempre da solo e recitava sempre la stessa frase: “Sono matto, sono matto…” per giorni interi. E nessuno osava avvicinarsi: mai disturbare gli attori bravi mentre studiano da cattivi.
Durante le riprese offendeva volutamente l’attrice Jodie Foster che interpretava la parte della detective, ricordandole che lei era una povera e misera ragazza di campagna (ed era vero) e di come il padre l’abbandonò poco dopo la nascita dell’attrice (anche questo è vero). Riuscendo a far piangere la Foster. Hopkins stava non solo recitando, ma diventava cattivo giorno dopo giorno. Ed era quello il suo obiettivo: impersonare il Male non solo come killer, ma anche come provocatore e induttore del Male nei sentimenti più intimi del prossimo.
Jodie Foster era talmente spaventata che evitava l’attore inglese, sul set non ha voluto mai parlare con lui. I dialoghi che si vedono nel film sono gli unici contatti verbali avuti tra i due. Hopkins recitò ne “Il silenzio degli innocenti” per appena 16 minuti. Ma vedendo la sua interpretazione sembra che duri un’eternità. Il Male che l’attore ha voluto prendere dentro di sé, ha dato l’impressione che sia di una durata superiore dell’intero film.
Il Male fa male. Altera la coscienza degli uomini, imprimendo nelle loro menti tutto ciò che difficilmente si dimenticherà. Il Bene ricevuto o dato è più facile dimenticarlo.
Mario Ciro Ciavarella Aurelio