Redazione
San Marco in Lamis, venerdì 4 dicembre 2020 - Torna a far parlare di sé l’Arco di Antonio Pio Saracino inaugurato appena qualche mese fa nel centro cittadino di San Marco in Lamis, questa volta la notizia ha scatenato stupore e meraviglia. Nella fredda serata di ieri è comparso proprio sotto l’Arco un fagotto lasciato li non a caso, lo strano oggetto visibile a distanza di decine di metri ha attirato l’attenzione di passanti e curiosi attratti dal vagito di un neonato, in un primo momento si è ipotizzato, come succedeva tanti anni fa davanti ai conventi, di un neonato abbandonato subito dopo la nascita, ma per fortuna così non era.
E soltanto l’ardire di uno dei presenti che ha scoperto il groviglio coperto da un panno ha rivelato la presenza di un registratore che trasmetteva il pianto di un bimbo e un arco in miniatura, che poi si è appurato di fattura dell’intraprendente hobbista Tonino Pignatelli. La vicenda goliardica ha trovato un lieto fine con l’adozione del realistico modello in miniatura da parte dell’Ottica Stilla che nelle prossime serate di feste natalizie lo esporrà nella vetrina del negozio di Corso Matteotti.
L'Arco di Antonio Pio Saracino un anello di congiunzione tra i santuari di San Marco in Lamis, San Matteo e il Convento di Stignano per il passaggio dei pellegrini lungo la via sacra Langobardorum che attraverso la cittadina del Gargano. Questo il significato principale dell'Arco scoperto a metà settembre 2020. Antonio Pio Saracino architetto di fama mondiale di stanza a New York, nato e vissuto a San Marco in Lamis. Il giovane progettista e designer ha avuto la collaborazione corale dei Lions club locale, che ne ha lanciato l’idea originaria, tantissimi professionisti locali, gli Enti pubblici finanziatori e sostenitori e l’intera cittadinanza.