Luigi Ciavarella
San Marco in Lamis, lunedì 23 novembre 2020 - Il mio incontro con il dottor Antonio Pettolino fuori dagli ambienti di lavoro ospedalieri (entrambi siamo stati dipendenti ospedalieri del nosocomio di San Marco in Lamis, lui, come si sa, primario del reparto SPDC mentre io infermiere del Pronto Soccorso), e riferita agli aspetti politici della persona, è avvenuto una prima volta durante le elezioni amministrative comunali del 1979 e in seguito nel dicembre del 1994, in quelle provinciali.
La prima volta entrambi eravamo candidati per il Partito Comunista, guidato allora da Giuseppe Soccio, che vinse le elezioni ; mentre la seconda volta, nonostante avessimo idee pressoché simili combattevamo però su fronti opposti: io indipendente per il Partito della Rifondazione Comunista e lui per il PD o PDS.
Ricordo alcuni dibattiti che ci videro contrapposti sia durante qualche puntata televisiva (allora era attiva la TV dell'Acli che durante le elezioni offriva spazi ai candidati) che in qualche dibattito pubblico, tra cui quello più rilevante che ho memoria avvenuto nella sede della CGIL pensionati, situato di fronte all'attuale mercato coperto.
Seppure contrapposti nei programmi elettorali (lui moderato, pacato io più radicale e irruente) il confronto fu amichevole, fruttuoso e a tratti persino colloquiale cioè senza possedere quei tratti accesi derivanti dalla nostra contrapposizione politica scaturita dalla diaspora consumata all'interno della sinistra. Se differenza ci fu avvenne sui programmi, sulle priorità e sulle risorse produttive e mai sulle questioni ideologiche. I bisogni del territorio ebbero il sopravvento sui fatti nazionali.
A moderare il dibattito c'era Giovanni Villani (detto Giovannone), una persona stimata da entrambi (il padre di Vincenzo, futuro consigliere e assessore comunale) il quale si dimostrò, per tutta la durata della disputa, imparziale e corretto tanto nel porre le questioni quando nel concedere ad entrambi lo spazio necessario di chiarire le proprie posizioni. Di fronte a noi, ricordo con particolare piacere, una sala gremita di persone anziane, attente e composte.
Un'altro dibattito di cui ricordo fu quando venimmo invitati ad una trasmissione televisiva (sempre alla tv Acli), insieme ad altri politici e personalità della sanità locale, per un dibattito sul nostro ospedale come dipendenti: lui primario dell'SPDC ed io infermiere professionale allora del reparto Medicina. Il tema del dibattito televisivo fu principalmente improntato su alcune criticità riscontrate in alcuni reparti dovuti alla carenza del personale più altre questioni che non ricordo. Anche in questa sede il confronto fu pacato anche se poco produttivo in termini pratici. Il dottore Pettolino, ricordo bene, si distinse per la l'estrema chiarezza espositiva delle sue idee con cui intendeva raggiungere i suoi obiettivi.
Anche se di carattere specifico l'incontro tv ebbe una sua ricaduta politica in ambito comunale anche se non so dire in che misura e quali effetti sortirono concretamente.
Anche in queste vesti Tonino Pettolino diede un impulso importante alla crescita del paese ma più specificatamente alla sua “creatura”, il reparto SPDC di cui era non soltanto il responsabile ma anche il fondatore e per questo motivo impegnato a sostenere ogni energia affinché il “suo”reparto potesse avere più peso nell'ambito della sanità del territorio.
di Luigi Ciavarella