Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, martedì 6 ottobre 2020 -  Che bell'epoca: la fantasia era al potere!! e chi non ce l'aveva, se la inventata!! Mettendo il naso, gli occhi e la bocca su dei fogli di carta non sempre colorati. Ma con dei rettangoli che delimitavano delle figure. Di pistoleri, giocattoli, cavalieri, poliziotti, topi che parlano, marinai con braccia di ferro, uomini che vivono con le  scimmie, e tanti fantastici eroi che non avevano limiti alle loro vite(?!)

Non c'era movimento nei fumetti, ma ciò che prendeva vita erano le nostre intenzioni nel voler vedere Tex sparare a Mephisto, o Topolino con Basettoni arrestare Pietro Gambadilegno. E Tarzan che non sbagliava mai a prendere a volo tutte le liane della giungla.

 Internet non c'era, ma c'erano decine di testate di fumetti che allenavano non poco la nostra voglia di immaginare e inventare  storie alternative a quelle lette sui giornaletti. L'edicolante quasi si intravedeva nella sua piccola edicola: solo il viso era perfettamente visibile, tutto il resto del corpo, no.

 Conoscevamo benissimo anche le mani dell'edicolante, quando ci porgeva il fumetto e ci dava il resto. Tutto il corpo del signore che vendeva nell'edicola non lo conoscevamo. Potevamo guardare solo le copertine dei fumetti che erano chiusi!! con delle mollette per non farli sfogliare.

 I più piccoli compravano: Topolino, Il Corriere dei Piccoli,  Tiramolla, Braccio di Ferro, Soldino, Miao, Tip Top, Geppo, Felix il gatto, Cucciolo, Grissino, Tin Tin...

 Per i ragazzi e i giovani la scelta era sterminata: Tex, Comandante  Mark, Blek Macigno, Zagor, Linus, Dylan Dog, Corto Maltese, Mister No, L'Intrepido, Il Monello, Never, Martyn Mistere, Alan Ford, Diabolik, Kriminal, Lanciostory e tantissimi supereroi americani.

 Poi c'era una categoria a parte: i fumetti “sexy caserecci” e qui la lista è lunghissima: Lando, Tromba, Oltretomba, Sukia, Jacula, Vartan, Lucifera, Raptus, Zora, Belzeba, Vampira, Isabella...

 Quindi il target era ben delineato e non si poteva sbagliare quando si andava in edicola per comprare quello che corrispondeva prima di tutto alla nostra età anagrafica. Il “problema” nasceva quando si iniziava a crescere: in pochi mesi facilmente si poteva passare da Topolino a Tex per poi ritrovarsi tra le mani il fumetto... Jacula!!!

 E lì erano dolori. Nel senso che durante l'adolescenza non sempre ci si riusciva a raccapezzare su quello che stava succedendo al nostro corpo. E allora ci si ritrovava tra le mani tutti e tre le tipologie di fumetti, e spesso non capivi in quale ordine leggerli...

 Gli amici erano un forte traino sulla scelta da fare durante “lo sviluppo”: fin quando si era piccoli non c'erano dubbi, Topolino e company. Ma appena si entrava nei 13 anni, l'amico diventava un “perfetto” suggeritore su cosa leggere da quel momento in poi. Dopo aver capito che i consigli degli amici in fatto di fumetti  spesso non erano un granchè, a volte si preferiva ritornare a leggere Braccio di Ferro piuttosto che testate che non aggiungevano nulla a quello che tu avevi immaginato...

 I fumetti erano la nostra carta di identità e personalità: leggevi quello che eri!! non si poteva barare, ed era giusto così. Per le ragazzine il discorso era abbastanza diverso: non c'erano dei fumetti prettamente femminili, ma i fotoromanzi. Che erano tutta un'altra storia, venivano letti dalle ragazzine che iniziavano a sentire come le loro menti e i loro corpi stavano trasformando la loro identità. Forse più precisa di quella dei ragazzi.

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio