Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, venerdì 14 agosto 2020 -  Quando iniziai a fare le radiocronache dell'ASD San Marco per Radio 102 Cattolica San Bernardino, non pensai che il livello espresso dalle squadre  in campo fosse così interessante. Ventidue calciatori che correvano quasi senza sosta, entrambe le squadre in campo che non si arrendevano mai,  anche se il risultato fosse stato molto sfavorevole a una delle due squadre a pochi minuti dalla fine dell'incontro.

Un livello agonistico che non vedevo dai lontani anni '70-'80, quando da  piccolo (e da giovane) assistevo agli incontri della Polisportiva San Marco contro squadre della nostra Provincia e quelle di Bari. Decenni fa, bisogna dire, che il livello delle squadre della Prima Categoria era molto interessante: forse paragonabile all'attuale Eccellenza, e da rilevare che i campi da gioco di tanto tempo fa erano tutti “d vreccidd”. Dove, cadendo, le ferite erano visibili per parecchie giornate di campionato.

 Però, nell'Eccellenza attuale, oltre al livello quasi da serie D, c'è da dire che salta agli occhi la professionalità delle squadre: partite programmate e studiate giorni prima, trasferte organizzate nei minimi particolari e l'ASD San Marco che si mette in evidenz anche per il far play nei campi che l'hanno ospitata nell'ultimo campionato disputato.  Quando si parla di stile!!

 Non dobbiamo dimenticare che il calcio a questi livelli dilettantistici, deve essere anche una “scuola di vita” per le generazioni che ci stanno osservando: non si deve vincere  per forza, ma vivere su un campo di calcio e giocarci insieme ad altri sportivi. La bellezza del calcio consiste soprattutto in questo: uno sport popolare che tutti possono praticare, basta un pallone, alcuni amici e tanti sogni da cercare di far avverare, correndo e tirando calci ad un pallone.

 L'ASD San Marco ha messo in campo soprattutto questo aspetto: socievolezza e agonismo che si sono amalgamati bene! Infatti prima di ogni partita, la squadra locale ha promosso dei prodotti della zona, mettendone in risalto la genuinità e la bontà. Non è facile arrivare a questi obiettivi, se non si parte con i piedi giusti e con la mente sgombra da eccessivo agonismo e “vittoria per forza”. Se così fosse si andrebbe contro la logica di qualsiasi sport e si snaturerebbe la bellezza di un gol appena segnato.

 Quando vedo ragazzini (come anche quelli dell'ASD) che corrono su un campo di calcio, la nostalgia mi cattura, pensando a quando, tanto tempo fa ho avuto la possibilità di giocare nella Giovanissima della Polisportiva. Ma poi gli eventi della vita non sono “di nostra competenza”, e le strade spesso arrivano a tanti bivi che non danno la possibilità di scegliere. Ma di essere scelto.

 E raccontare per radio gli incontri di calcio dell'ASD, mi fa rivedere nella mente, quando si tiravano dei calci ad un pallone nel vecchio campo sportivo, quello ruotato di 180 gradi rispetto a quello attuale, e di quando le magliette indossate dai ragazzini erano sempre quelle, due divise: una gialla e l'altra granata. 

 Appena finiva un incontro, le maglie, così com'erano, passavano  dalle spalle di un calciatore su quelle di tanti altri. Sudore compreso. La nostalgia si confonde con il presente, e si continuerà   a raccontare: cosa sarà il 2021 non solo calcisticamente parlando, ma soprattutto umanamente. E anche quali saranno i nuovi calciatori dell'ASD che racconteranno ai loro figli cosa fecero tanti anni prima, quando il campionato venne fermato da una brutta malattia, ma la logica umana quel morbo riuscì a sconfiggerlo.

 Anche se ai rigori...

  

Mario Ciro Ciavarella Aurelio