Mario Ciro Ciavarella Aurelio
San Marco in Lamis, martedì 16 giugno 2020 - Alle 7.30 si partiva. E non si aspettava altro, tempo fa, quando gli scout (”li splorator”) facevano le uscite, recandosi soprattutto nella Difesa di San Matteo, “allu papagghion”, alla “base”, “sop la Croc” (Monte Celano) e in altri posti vicini al nostro paese. I bivacchi duravano due giorni e una notte, e allora l’organizzazione cambiava: zaino personale, tenda di squadriglia e borraccia.
La borraccia era quella militare: “vellutata” di verde all’esterno, e di zinco (penso) all’interno. Quando si partiva la borraccia era piena, ma il tempo di arrivare a San Matteo, salendo la lunghissima scalinata che da tempo è stata bloccata, composta da oltre cento scalini, che la borraccia era già vuota. La nostra certezza era quella che, arrivati al Convento, lì vicino c’era (e c’è ancora) una piccola fontana, dove venivano riempite decine di borracce per poi riprendere il cammino.
È sempre la stessa: in pietra, penso che nessuno l’abbia mai rotta, ed è lì come un totem e tutti i viandanti le vanno a fare visita. Non so quando venne fatta, ma penso almeno una sessantina di anni fa. Tutti ce la ricordiamo anche se da tempo magari non le facciamo visita da molto vicino. E almeno una volta ci siamo “appeccecat mbacc”.
La bevuta era d’obbligo anche quando, decenni fa, facevamo footing (adesso si dice jogging), prendendo la strada panoramica per raggiungere San Matteo, ci servivamo di quest’acqua per dissetarci dopo aver corso lentamente, indossando tute sportive di un “certo spessore”, tutti coperti dalle spalle ai piedi (il sudore doveva rimanere dentro!!), con divise che non aiutavano il corpo a respirare, ma noi non lo sapevamo. Non come adesso che esistono materiali sintetici adatti all’attività sportiva di ogni genere.
Sudati, sporchi (ma non cattivi) arrivavamo alla fontanella e l’acqua ci ristorava tantissimo, sempre fresca, e poi ci sedevamo sulle panchine che ci sono ancora, per ammirare il panorama sottostante. E si chiacchierava ricordando la vita passata anche da pochi giorni. Sarebbe interessante sapere quante persone avrà dissetato quella piccola fontana; quanti pellegrini lungo la Via Francigena avranno fatto sosta davanti alla fontanella di San Matteo, anche perché tanto tempo fa di acqua a disposizione ce n’era pochissima.
Guardando attentamente questa foto ho notato che la scritta che indica di come servirsi della piccola fontana, non è quella originale, qui c’è scritto: “Acqua solo da bere divieto di lavaggio di ogni genere”. Prima non diceva così, ma più o meno: “Acqua solo da bere è vietato lavare le auto”. Hanno cambiato le indicazioni per il buon uso della fontanella!!
Ma allora c’è sfuggito qualcosa negli ultimi anni!! Abbiamo capito da tempo che le auto non bisogna lavarle, evidentemente qualcuno tanto tempo fa lo faceva: collegava una pompa al rubinetto della fontana e il tutto diventava un estemporaneo autolavaggio!! Senza dubbio chissà quante volte è stata usata in questo modo.
Ma poi cosa sarà successo? Le auto non venivano più lavate, ma qualsiasi altra cosa, sì! Ma cosa ci si può portare di ingombrante, da dare troppo all’occhio davanti alla fontanella, da poter lavare e infastidire i frati? Sinceramente non riesco a capire quale altro oggetto di una certa entità possa essere portato lì davanti e lavarlo tramite una pompa, o qualcosa del genere, da collegare al rubinetto.
Le moto? È molto improbabile, anche se si sporcano è poco evidente lo sporco che c’è sopra e soprattutto di lato alle motociclette. Le biciclette nemmeno. Volete vedere che qualcuno si è lavato proprio lui alla fontanella, considerandola una specie di doccia a cielo aperto?
Qualsiasi cosa venga lavata, deve “camminare” ed essere di una certa consistenza, che valga la pena di non essere tenuta sporca. Comunque questo pezzo storico del nostro Convento è senza dubbio utile agli uomini, infatti nessuno ha mai pensato di toglierla o addirittura di portarsela a casa!! (dalle nostre parti tutto è possibile).
Vedremo che tra tantissimi anni ci sarà ancora gente che si disseterà alla fontanella di San Matteo, e mettendo a confronto le foto di oggi con quelle che verranno scattate, capiremo meglio l’importanza dell’acqua e anche del posto dove questo “manufatto” sta sfidando il tempo.
Sia benedetta Sorella Acqua! Ora Pro Nobis…
Mario Ciro Ciavarella Aurelio