Mario Ciro Ciavarella Aurelio

San Marco in Lamis, giovedì 14 maggio 2020 - Quando qualcuno asserisce che vuole salvare il mondo (o parte di esso), la prima cosa da fare è inviarlo/a da uno psichiatra. Soprattutto se questi mondi sono molto lontani!! Dopo che lo psichiatra ha dato esito positivo (il soggetto è abile e arruolato), allo stesso soggetto si chiede: “In che modo vuoi salvare il mondo? sei un medico? un paramedico? un ingegnere? sei un fervente credente e credi che solo con le tue preghiere le sorti dell’umanità si potranno risollevare a favore di tutti??”

Se il soggetto “salvatore” non rientra in queste figure professionali, ma insiste che il mondo si può salvare “in qualche modo”, inviarlo di nuovo da uno psichiatra, ma non da quello di prima!! per avere un’ulteriore conferma sulla stabilità mentale del candidato “salvatore”.   Se il secondo psichiatra ha dato esito negativo, che venga fermato tutto!! E dire alla persona che vuole comunque salvare l’umanità di ripensarci e di ripassare tra un po’ di tempo… Il discorso è serio e tragicomico allo stesso tempo: non è necessario andare in terre lontane da dove si risiede per risollevare le sorti dell’umanità, gli uomini si possono aiutare anche a pochi metri da dove si abita.

 Si fa molta confusione tra bontà e ingenuità di molta gente: il mondo non riusciamo a salvarlo da 200.000 anni, cioè da quando è apparso l’homo (sapiens). Da allora è stato, e lo è ancora, un declino totale!! nonostante ci sia stato un progresso della scienza e della tecnica inarrestabile. È inutile che elenchiamo le migliaia di guerre e ingiustizie che ci  sono da sempre: basti pensare che un terzo della popolazione mondiale vive nella povertà più assoluta!!! Povertà assoluta!!!  Ma come, abbiamo inventato praticamente tutto, siamo stati sulla Luna, e c’è gente che non può mangiare e curarsi tutti i giorni?? risposta: sì!!!

 Quindi, il mondo non si può salvare, soprattutto se si va in Africa a giocare con i bambini!! Bisogna prendere coscienza di quello che sappiamo fare, e poi considerare che tutti i nostri sforzi per l’umanità spesso non serviranno a nulla. Purtroppo è così!! Se non si hanno idee chiare su cosa farne della propria vita, figuriamoci cosa possiamo fare per gli altri!! La “religione” in questo caso non ha nulla a che vedere con il credo in  una fede. Ma nel credere in noi stessi. E spesso non abbiamo nessuna “religione” a cui appigliarci.

 

Mario Ciro Ciavarella Aurelio