Redazione
San Marco in Lamis, martedì 14 aprile 2020 - In questo momento difficile e delicato per tutta l’umanità e per la nostra comunità in particolare, oggetto negli ultimi giorni di vili attacchi, la morte di Joseph Tusiani aggiunge dolore, ma allo stesso tempo assurge a simbolo di riscatto e affermazione della nostra identità sammarchese. Non voglio parlare dei suoi meriti e della sua grandezza letteraria, ampiamente esposti in questi giorni da persone più competenti, ma ricordarlo per la sua semplicità e “sammarchesità”.
Lo conobbi personalmente quando ero giovane consigliere comunale dell’amministrazione Galante e la prima cosa che mi chiese fu “a chi si figghie?”. Domanda il cui significato, come i sammarchesi sanno bene, non è curiosità, ma voglia di scoprire legami che uniscono, che creano vicinanza ed affinità. Ho continuato a vederlo ed incontrarlo per le vie della città durante i suoi soggiorni sammarchesi e poi, da Sindaco della città, nei contatti telefonici delle ricorrenze e sempre, ribadisco sempre, mi ha colpito il suo garbo, il suo rispetto per le persone, il suo essere interessato alle vicende della città con apprensione, con trasporto, come un padre amorevole che si interessa ai propri figli.
Un gran signore, un grande uomo che, nonostante la sua grandezza, manteneva un’umiltà ed una semplicità rare. L’amore per la sua terra si percepiva in ogni sua parola, in ogni suo gesto, amore per i luoghi, per i simboli, per gli odori ed i sapori….amore per la sua città! Caro maestro, hai deciso di lasciarci in un momento di divisione e sbandamento della nostra comunità e forse non è un caso…..forse ci hai voluto ricordare che l’amore per la nostra città, che per te era così importante, deve tornare a guidarci; che l’orgoglio di essere sammarchese, in te così forte, deve essere la linfa di cui dobbiamo tornare a nutrirci, senza polemiche e divisioni.
A tutti i sammarchesi dico: ricordiamo e celebriamo Joseph Tusiani e la sua grandezza e non dimentichiamo mai la sua lezione, l’orgoglio di appartenere a questa terra! A te caro maestro dico che vivrai sempre in mezzo a noi, vivrai nei profumi e nei colori così ben descritti nelle tue poesie, vivrai nei luoghi a te cari e sempre richiamati, vivrai nei sapori semplici dei nostri prodotti e vivrai quotidianamente in quelle parole dialettali che hai saputo rendere grande poesia. Grazie maestro per il tuo lavoro, ma soprattutto grazie per non esserti mai dimenticato della tua città, quella città che oggi con grande affetto ed orgoglio ti è vicina, nella certezza che anche in cielo i tuoi pensieri saranno dedicati a questa valle e a questo monte.