Prof. Pinuccio La Porta
San Marco in Lamis, domenica 12 aprile 2020 - Carissimi sammarchesi, non sono solito scrivere sulle emittenti locali, poiché preferisco che siano i giovani a farlo dai quali c’è sempre qualcosa da imparare. Ma in questo caso spero che mi consentiate di esprimere il mio punto di vista in assoluta libertà e senza la pretesa di voler convincere qualcuno in quanto sono uno spirito libero: vivo e lascio vivere. La nostra cara San Marco, da un po’ di tempo, sembra essere attraversata da un vento subdolo e cattivo a cui noi, onesti e laboriosi cittadini, non eravamo assolutamente preparati in quanto abituati a vivere in pace e in allegria.
L’ultimo episodio del Venerdì Santo sera ha purtroppo creato un clima di caccia alle streghe, del tutti contro tutti, in cui alcuni si sono travestiti da cecchini di turno, pronti a cercare responsabili e a mettere alla gogna questo o quel personaggio. Ci siamo trovati, senza neanche immaginarlo, di fronte a situazioni abnormi che ci hanno disorientato e destabilizzato. Ecco perché il maledetto virus cinese è così pericoloso. Esso crea paure assurde e ti costringe a fronteggiare fatti e situazioni talmente imprevedibili difficili da affrontare, che ci creano panico e ci inducono a commettere alcune leggerezze. L’episodio della sera del Venerdì Santo , presso la Chiesa dell’Addolorata, ci ha posto ancora una volta in una situazione paradossale a causa della presenza di alcuni fedeli, peraltro giustificata dal senso religioso e dell’ attaccamento alle tradizioni popolari.
In men che non si dica, ci si è trovati, senza volerlo, con un certo numero di persone che assistevano all’evento con la presenza di alcune autorità cittadine. Sicuramente la situazione andava gestita con maggior accortezza, ponderata con attenzione, e su ciò non ci piove, ma l’imprevedibilità dell’evento ha finito per disorientare tutti i presenti sul sagrato della Chiesa citata. Ora mi chiedo, in nome della carità cristiana, fino a che punto è giusto mettere sulla grata alcuni personaggi come il sindaco Michele Merla, il sacerdote Matteo Ferro e il consigliere regionale Napoleone Cera? Quello che è successo, riconducibile peraltro alla psicosi del virus cinese, ci deve far riflettere attentamente, ma ci deve anche far valutare la possibilità di non usare il principio del tutti contro tutti o di mandare alla forca i presunti colpevoli.
La morte di Joseph Tusiani ci deve permettere di ritrovare il senso di appartenenza ad una comunità di cui, ogni cittadino, dal più umile al più nobile, costituisce il nostro patrimonio umano, culturale e storico, che va capito e se è possibile, difeso e tutelato in tutte le sue espressioni. Questo significa essere civili, senza preclusioni di sorta tra maggioranza e minoranza o diverso colore politico. Avrei scritto le stesse cose per gli esponenti politici di minoranza, come Alessio Villani( mio amico fraterno), Lillino Ruggieri (ex collega) e Leonardo Coco (esponente dei 5 stelle). Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Non è forse questo l’ insegnamento del Vangelo che ci è stato trasmesso? E speriamo che questa maledetta “aria che tira” prima o poi scompaia e che si torni tutti a remare nella stessa direzione per il bene della nostra amata San Marco.
Con affetto. Pinuccio La Porta