Antonio Del Vecchio

San Marco in Lamis, sabato 11 aprile 2020 -  Continua a generare stupore in ogni dove il raduno di folla, avvenuto ieri sera in pompa magna con tanto di autorità e cittadini inconsapevoli di ogni gravità  davanti alla Chiesa dell’Addolorata, a San Marco in Lamis. Tanto per la S.Messa e il rito della preghiera del Venerdì Santo, noto in tutto il mondo per la processione delle fracchie, grandi torce di legna incendiata, per illuminare il cammino della Vergine in cerca del Cristo Morto.

La protesta e  il dibattito  infuria sui social, come non mai, coinvolgendo tutti i Sammarchesi, sia quelli (la quasi totalità) reclusi in casa , sia quelli emigrati per ragioni di lavoro in ogni parte d’Italia e del mondo. E in generale coinvolge l’opinione pubblica in generale, compreso il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, anche perché qui ha frequentato le Superiori.  Al di là del discorso ‘responsabilità’, tutti si augurano ora che dall’imprevisto evento  non consegua alcun risvolto negativo per la salute dei cittadini e degli stessi partecipanti.

Secondo i bene informati, non basta chiedere scusa, ma semmai individuare da subito e punire duramente  i trasgressori delle ordinanze anti-assembramento, anche quando si tratta di persone in vista. Bastava seguire l'esempio di ieri sera del Papa, che ha rispettato in toto le leggi e le norme sanitarie anti- coronavirus, emesse dalle autorità civili. ! Secondo altri, l’assembramento, anche se motivato da radicata fede religiosa, doveva essere assolutamente evitato anche sulla scorta dell’esperienza passata.

Per esempio, il primo decesso per Coronavirus e la  conseguente ed affollata partecipazione al  funerale, che ha visto attecchire in loco il virus e nel contempo sottoposto  al tampone e alla quarantena  un numero considerevole di cittadini. A far preoccupare la gente c’è, poi,  la centralità e vicinanza della città a San Giovanni Rotondo e a Rignano Garganico, nonché il rapporto interfamigliare dei rispettivi abitanti, acquisito per via di matrimoni e di rapporti di lavoro e di scambio commerciale soprattutto alimentare, che intersecano queste realtà. Basta un nonnulla di negativo per infettare chiunque.

A questo punto, secondo gli stessi bene informati, occorrerebbe isolare la città anche per pochi giorni, almeno per appurare sul piano scientifico la vicenda e scongiurare una eventuale pericolosità. Non si può assolutamente navigare nel buio. Viva soddisfazione c’è, invece, nella vicina Rignano, dove la manifestazione del Venerdì Santo, come noto, è stata sola simbolica, con la processione della grande Croce, sorretta dal parroco don Santino Di Biase e portata in vista attraverso le vie principali del paese,  con il pubblico dei fedeli, concentrato esclusivamente sui balconi o affacciato alle finestre, addobbati per l’occasione da simbolici bianchi lenzuoli. Insomma, due pesi e due misure!