Redazione

San Marco in Lamis, sabato 4 aprile 2020 - Il rispetto per le persone ammalate e per la loro privacy spesso supera ogni limite, e quando si va oltre ogni senso di pudore e buona educazione, solo per sapere una notizia per poi sparlare, si fa una grande offesa alla persona umana, spesso fragile sia dal punto di vista fisico che psicologico in particolari condizioni come una malattia improvvisa. Una lettera recapitata al primo cittadino di San Marco in Lamis, inviata dalla moglie di un paziente affetto da covid19, racconta un dramma famigliare accentuato dalla curiosità imbarazzante di gente nemmeno conosciuta. Pubblichiamo di seguito la lettera sopra citata. 

"Caro sindaco, sono la moglie di un cittadino risultato positivo al Covid 19. Le scrivo due righe per spiegarle il miostato d’animo di questi giorni. In questi giorni non facciamo altro che ricevere telefonate e messaggi: ne siamo bombardati! Lei dice: tutto normale! Sì, se non fosse però per quei messaggi di persone che ci conoscono appena, ma scrivono “per sapere”. È quel “per sapere” che fa male! “Dicono che tuo marito sia il contagiato”. Mi chiedo: dov’è la nostra privacy?!

Caro sindaco, io la prego vivamente di spiegare ai miei concittadini che, per noi sanitari, tutto ciò rientra nella “normalità”. La nostra normalità! Quella con cui facciamo i conti tutte le mattine che ci rechiamo a lavoro, dopo aver spento la sveglia delle 5.30. Per noi è normale avere a che fare ad esempio, con pazienti affetti da Tbc. Camice, mascherina, cappellino, guanti….e si lavora!

Tutto normale per noi. Ma forse per la gente di paese, che in questo momento pensa solo a parlare, sapere, non lo è! A malincuore le dico (e mi dispiace profondamente), che qui, nella nostra San Marco, l’«ignoranza» regna sovrana (mi lasci passare il termine). Ringrazio chi ha parole di conforto per noi e chi, ogni giorno ci viene incontro, anche con piccoli gesti. Giusto per ribadirlo, qualora qualcuno ne fosse interessato: mio marito sta bene ora".  

"Ogni famiglia del mondo può avere un problema di questo tipo". Così il primo cittadino chiede alla cittadinanza di non allarmarsi, di rispettare la privacy e soprattutto il momento che stanno vivendo le famiglie coinvolte".