Mario Ciro Ciavarella Aurelio
San Marco in Lamis, giovedì 6 febbraio 2020 - C’è un’enorme assenza che si fa sentire da troppo tempo. Ed è quella che una volta veniva chiamata musica. Ce ne rendiamo conto semplicemente guardando le classifiche dei dischi più venduti in una settimana: sono spesso presenti dischi di decenni fa e che adesso sono stati rieditati, e da troppi cantanti rap (o trap).
E adesso vengono le note dolenti: perché negli ultimi anni molti giovani cantanti si sono buttati nel rap? Prima di tutto non è necessario saper cantare come si deve, e poi la musica in questo contesto non esiste: non ci sono musicisti sul palco che la fanno, ma ci sono sintetizzatori e computer che imitano il suono di qualsiasi strumento musicale. Di musica definiamola “normale” non ce n’è traccia da decenni.
Nuovi cantanti di un certo rilievo sono da troppo tempo inesistenti, e le case discografiche lo sanno, ed ecco il perchè ci propinano ormai sistematicamente cantanti rap. Per i motivi spiegati sopra. Il titolo di questo articolo lo possiamo ampliare anche oltre il panorama discografico nazionale, per poter fare lo stesso discorso con i cantanti stranieri: molti sono delle meteore che rimangono visibili per qualche anno e poi scompaiono. Si ha l’assurda sensazione che la musica sia finita!!!
Le 7 note sono ormai state ricombinate in tutti i modi possibili e immaginabili? Forse non si riescono ad inventare sullo spartito nuove melodie o ritmi che diano nuova linfa alle note musicali, che sono sempre quelle. Iniziamo dal discorso dei testi delle canzoni. Una volta per essere alternativi o attraenti, bisognava cantare il disgusto per l’ingiustizia, e per tutto ciò che nell’essere umano non quadra come dovrebbe.
Guerre, politica, ingiustizie sociali hanno fatto da cassa di risonanza per cantautori soprattutto italiani, se consideriamo il tutto in un contesto europeo. Ma visto e considerato che le guerre, la politica e le ingiustizie sociali ci saranno sempre (si può cantare quanto vogliamo…), questi argomenti hanno finito di stancare se stessi!!! Argomenti ormai sorpassati e inutili da riproporre. I testi per eccellenza sono quelli che parlano d’amore, e anche in questi casi se l’amore è fragile, difficile e tutto ciò che non ha nulla di “normale”, allora il successo è quasi assicurato.
Se invece i testi sono mielosi e semplici: quella canzone d’amore è inutile da proporre. La diversità, la difficoltà e la fragilità degli amori sono ormai argomenti triti e ritriti: non si sa cosa inventarsi di nuovo per far palpitare i cuori degli innamorati.
C’è un’altra strana sensazione: i menestrelli di una volta non ci sono più, nessun ricambio generazionale, ma solo frasi e concetti già espressi tempo fa. Viviamo un’emergenza letteraria-musicale senza precedenti. Stiamo diventando consapevoli che tutto è stato scritto come si doveva farlo, spesso benissimo e a volte in modo superficiale. Non voglio fare esempi, mi vergogno.
Analizziamo prettamente l’aspetto musicale degli ultimi vent’anni (e oltre). Non c’è quasi nulla di nuovo a tutto quello inventato e fatto precedentemente. Penso che la colpa sia anche dei computer che stanno sostituendo i musicisti, il tutto scoraggia le case discografiche nel cercare brave band che facciano il loro mestiere come deve essere fatto. Suoni che esistevano negli anni ’60 e ’70 ormai non ci sono più, ma a volte riusciamo ad intravedere qualcosa che somigli a canzoni di tanti anni fa. Diciamo pure che scrivere una bella canzone non è facile, e su questo non ci sono dubbi. Ma penso che non ci si provi nemmeno più di tanto negli ultimi tempi. I talent show hanno le loro colpe, anche gravi: non promuovono assolutamente nulla di buono!!! Assolutamente nulla di buono!!!
Tutto quello che esce dai programmi televisivi confezionati per poi promuovere giovani cantanti alla ribalta, è un qualcosa di costruito a tavolino, dove solo l’aspetto commerciale lo fa da padrone. E quasi tutto quello che viene prodotto nei talent dopo pochi giorni!!! ce lo ritroviamo anche a Sanremo a fare il Big!!! che miseria l’umanità!!! Ma come si fa a catapultare giovani (cantanti?) sul palco dell’Ariston andandoli a prelevare direttamente a casa loro??
Mario Ciro Ciavarella Aurelio