di Luigi Ciavarella
San Marco in Lamis, mercoledì 29 gennaio 2020 - Pubblicato nel lontano 2004, il box di Sandy Denny (dal titolo A Boxful Of Treasures, Fledg'ling Rec. UK) rappresenta la summa artistica di questa grande interprete del folk rock britannico, scomparsa prematuramente nel 1978 in seguito ai postumi di un incidente domestico. Sono cinque i compact che tracciano, direi in maniera esauriente, uno dei percorsi musicali tra i più importanti ed emozionanti della fertile stagione del folk rock inglese.
Inventata dai Fairport Convention, la formazione in cui Sandy Denny ebbe un ruolo preminente durante il periodo considerato più creativo della formazione inglese, (ma i prodromi bisogna cercarli tra Alex Campbell e i Strawbs di Dave Cousins) il genere trovò proprio nei primi tre album (tutti pubblicati nel 1969) la sua consacrazione ideale, dettando nuove regole all'interno del processo evolutivo della musica rock. Si tratta di What We Did On Our Holidays, come dire le basi costituenti di una leggenda appena cominciata e già ricca di perle inarrivabili come per esempio il brano Fotheringay (che darà finanche il nome al suo gruppo dopo l’abbandono dei Fairport Convention, nel 1971), una ballata dai toni struggenti che, insieme a Meet On The Edge, composta da Richard Thompson, diventano due classici della band (vi sono anche altre composizioni di rara bellezza e qualche traduzione dylaniana), che tuttavia segnano un passaggio fondamentale, in termini di crossover, sulla strada della riscoperta dei canti popolari inglesi. Seguiranno altri due storici capolavori: Unhalfbriking e, soprattutto, Liege And Lief, l’album definitivo, punto d’arrivo di un percorso nuovo e luminoso che avrà, tra gli altri compiti, quello di fomentare la nascita di una scena allargando così gli spazi d’intervento della canzone popolare, adeguata ai tempi nuovi. La ballata folk avrà, grazie ai Fairport Convention, d’ora in avanti, una sua peculiare dignità di genere.
Dopo questa breve ma intensa esperienza con i Fairport Convention, Sandy Denny si dedica alla propria carriera artistica, lasciando nelle mani di Richard Thompson, lo storico leader della formazione, le sorti del gruppo, debuttando subito con un paio di album di rara sensibilità compositiva Fotheringay e The North Star Grassman And The Ravens, il primo con Trevor Lucas, il suo futuro marito australiano e, il secondo, con la collaborazione di Richard Thompson, il chitarrista dei Fairport Convention. Sono due album con cui Sandy Denny recupera il gusto della ballata dal sapore autunnale, i fraseggi eleganti e l’attenzione per le canzoni di altri autori (Dylan e Lightfoot) ritrovando così un certo equilibrio interpretativo che le consente di guardare in ogni direzione. La sua è una voce dal timbro tendenzialmente malinconico ma che sa essere anche giocosa quando i temi lo richiedono. Tuttavia il successo non è travolgente. Nonostante la popolarità negli ambienti folk, saranno poche le soddisfazioni commerciali. Dopo la parentesi con i Led Zeppelin del quarto volume (quello di Stairway To Heaven) di cui esegue in coppia con Robert Plant la stupenda The Battle Of Evermore, esce nel
1972 il suo terzo omonimo lavoro che prova a virare verso un suono più convenzionale guardando alla musica in termini pop, a tratti anche sofisticati (suoni orchestrali che mal si adattano alla sua voce di interprete raffinata della musica folk) senza peraltro ottenere, anche in questo caso, grandi risultati. L’album tuttavia ha una sua valenza artistica, dopotutto la sua classe e il suo lirismo impeccabili, oltre ad alcune composizioni melodiche di grande impatto, sono ben evidenti, anche se le radici tradizionali siano quasi inesistenti. Il look di copertina, accattivante, in ogni caso non l’aiuterà a raggiungere il successo sperato. Proseguirà con altri due album (Like An old Fashioned Waltz e Rendezvous) con abbondanti richiami alla canzone d’autore e poche ballate degne della sua classe.
Sandy Denny ritornerà per un solo album alla corte dei Fairport Convention (Rising For The Moon) nel 1975 in un momento in cui il gruppo tenta la carta del rilancio affidandosi ad illustri produttori. Un album in cui soltanto le sue due canzoni (Stranger To Hinself e After Halloween) danno slancio al lavoro, oltre naturalmente a One More Change, il capolavoro della band, che da solo vale l’acquisto dell’album.
Il cofanetto traccia nei primi quattro cd la carriera di Sandy Denny attraverso i numerosi classici che l’hanno resa celebre, le varie collaborazioni, gli interventi alla BBC, rarità, etc. mentre il quinto comprende soltanto brani casalinghi (oltre ad un ricco book) dove il tutto contribuisce a comprendere al meglio la complessità emotiva di questa grande interprete del folk rock inglese.
di Luigi Ciavarella