Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, mercoledì 11 marzo 2015 - Pensandoci bene, iniziamo la nostra avventura terrena o terrestre (dipende se si è credenti) con un corredo… sociale già confezionato dal caso. Il DNA non è farina del nostro sacco, più dei nostri genitori, lo stesso dicasi della nostra condizione sociale ed economica, per non parlare della nostra “educazione” religiosa- spirituale. Tutto il “pacchetto… post-natal” è già confezionato!! Immaginiamo il bimbo appena nato, al qual viene messo sulle braccine tutto il corredino… socio-religioso-finanziario. Non bisogna fare altro che cercare, durante la vita, e continuare a sostenerlo e a rinvigorirlo con convinzioni proprie. E il corredino “post-natal” crescerà come i fagioli magici dell’omonima fiaba.
Ma c’è qualcuno che questo… corredo neonatologico non lo accetta. Non in tutte le su e parti, ma soltanto per quanto riguarda l’aspetto… religioso-formativo.
Stiamo parlando dell’Uaar di Bologna, l'unione degli atei e degli agnostici razionalisti. I quali, se volete, espleteranno per voi la pratica… dello sbattezzo!!!???
Basta recarsi presso un loro… “sbattezzo point” muniti di un documento di identità, poi sarà a cura della suddetta associazione espletare tutta la pratica presso la vostra parrocchia e successivamente presso la rispettiva Diocesi.
Il tutto si concluderà in gloria (scusate, non si può dire… è un’esclamazione spirituale) ricevendo a casa vostra, dalla Curia, una lettera con le conseguenze di questo gesto di autodeterminazione, tra cui la scomunica “latae sententiae". Quando si dice… le soddisfazioni di tutta una vita!!!
Immaginiamo un cristiano-credente… ancora per poco, che si avvicina presso uno di questi “sbattezzi-point” intento a farsi sbattezzare.
“Buongiorno, sono un “credente-ancora-per-poco”, e vorrei avviare la pratica che voi ben conoscete”.
“Ok, carta di identità e nome della parrocchia dove lei ancora in fasce, non ancora capace di intendere e di volere, è stato coercitato ad indossare l’abito del peccatore penitente: senza nemmeno aver fumato una sigarette e senza aver detto una sola bestemmia. Anche perchè non sapevi ancora parlare.
Ecco, caro “ex bimbo-incredulo-a-quello-che-poi-ti-sarebbe-successo”, noi stiamo qui proprio per questo: per mettere delle direttive giuste a gente come te che sono state costrette a credere in ciò che non volevano credere”.
“Veramente, io vorrei credere in quello che adesso credo: in Dio, la Madonna e tutti i santi, però vorrei una prova della loro esistenza. E chi mi dice che io dopo essermi fatto sbattezzare… non sia tutto vero, quello che durante il catechismo ci hanno insegnato?”
“Senta, miscredente-ancora-credente, se vuole prove di questo genere, si è rivolto al posto sbagliato: qui i miracoli non sono ben visti!! Se poi vuole una specie di proroga, dovremmo fare una specie di supplemento con una clausola: “fino a contraria dimostrazione miracolosa.”
“E si può fare?”
“Penso di si, mi devo informare”
L’addetto all’ufficio sbattezzi telefona all’amico più in alto in grado e chiede: “Caro funzionario addetto al Servizio di Alta Laicità, si può mettere una clausola dove si chiede di farsi sbattezzare con la formula: “fino a contraria dimostrazione miracolosa?”
Risponde il funzionario addetto al “Servizio Alta Laicità”: “Sì, però l’atto miracoloso, l’inspiegabile, l’assurdo, l’inaudito, il tutto deve succedere entro il Natale successivo alla data della richiesta stessa di sbattezzo.”
“Entro Natale prossimo?”
“Esatto”
E così il candidato alla sbattezzo presentò domanda per non avere più dentro di sé, con la clausola sopra descritta, il sacramento del battesimo incorporato fin dal concepimento.
Ma successe una cosa strana: questo signore che stava attendendo la risposta della Curia con tanto di scomunica allegata, morì prima del Natale di quell’anno. E in quel lasso di tempo non ebbe nessuna prova e nessun miracolo dell’esistenza di Dio.
Non avendo ricevuto risposta dalla Curia e con quella clausola allegata, nessuno ha mai saputo che fine abbia fatto l’anima del candidato allo sbattezzo.
Qualcuno dice che quell’anima stia ancora vagando in cerca di un nuovo corpo, che nascerà di qui a breve, per portare a compimento la pratica intrapresa… in terra.
E quella nuova creatura porterà con sé, al momento della rinascita, nella manina, la sua domanda presentata per essere sbattezzato. Dove c’è la risposta.
Ma nessuno potrà leggerla. Soltanto lui la leggerà. Non ora… deve ancora nascere. Ma quando diventerà persona retta e corretta davanti a Dio e davanti agli uomini.
Solo allora saprà la risposta a quella domanda posta tempo prima. E la risposta porterà non l’imprimatur di un vescovo.
Ma la firma di Dio.
Ogni domanda fatta da noi porterà la risposta firmata da Dio
E non dagli uomini.
Mario Ciro Ciavarella