Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, domenica 26 novembre 2017 - Non capisco perché dobbiamo essere così bravi a complicarci la vita. Già le religioni quando cercano di spiegare i misteri della vita e della fede sono in difficoltà, poi ci si mette qualcun altro, strada facendo, che ci aggiunge del suo per farci nascere ulteriori dubbi sul visibile e l’invisibile. È stato deciso che dio è di genere maschile e che ha generato un solo figlio? E lasciamo le cose come stanno!! E mannaggia!! E invece no, c’è sempre qualcuno che si alza la mattina e vuole aggiornarci sulla dottrina della fede. Da da quando i dogmi, i punti fermi di una religione, sono in aggiornamento?
Ma poi, come fanno questi postillatori a sapere che adesso bisogna aggiungere qualche altra “indiscrezione” sulla natura di dio? Voglio dire, ma chi l’ha detto, ad esempio, che dio non avrebbe sesso??
La novità teologica degli ultimi minuti consiste nell’aver saputo che quando ci si “interfaccia” (questa è bella) con dio bisogna usare un linguaggio neutro: né maschile e né femminile (!??) quindi dio sarebbe un “gender-free”.
Sinceramente non ci sto capendo nulla!!! Cerchiamo di capirci qualcosa: quando dio parlò con Mosè e gli diede le Tavole della Legge sul Monte Sinai, come si espresse? Se non sbaglio disse: “Io sono colui che sono”. Lo scriviamo anche in ebraico per sicurezza: אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה
E allora è uomo: ha detto colui, e non colei oppure un altro termine “neutro”. Invece adesso la “Chiesa di Svezia” (luterana), la principale religione del Paese, ha invitato i suoi fedeli a usare un linguaggio neutro quando ci si riferisce a Dio. E quindi: basta usare termini come «Signore» o «lui». Quando se ne parla, è meglio usare termini meno specifici.
E questa novità non da poco è stata decisa dall’arcivescova Antje Jackelen (nella foto), 58 anni, dal 2013 alla guida della Chiesa di Svezia. «Dio va al di là del concetto di genere, Dio non è umano».
Arcivescova, quindi è una donna questa signora di fede protestante che forse sta protestando un po’ troppo!! Soprattutto nell’asserire che dio non è umano. E allora il suo unigenito figlio come lo dobbiamo considerare? E ora se ci mettiamo a discutere su argomenti del genere poi non ne usciamo più!!
Poi, la prossima tappa sarebbe che Gesù non era umano, ma era un semi-dio? Nato da una divinità senza sesso e di conseguenza anche lui potrebbe esserlo a metà. Metà uomo e metà no?? Ma chi ci capisce qualcosa, se prendessimo per buona la nuova dottrina della fede appena sfornata dall’arcivescova svedese.
Però, la stessa religiosa che guida i fedeli svedesi verso la salvezza, non ci ha mica detto come chiamare dio? Ha buttato la pietra nel pozzo e l’ha lasciata lì. Adesso dicci il nome di dio qual è. Quello neutro. Almeno quando preghiamo non abbiamo il dubbio di sbagliare destinatario.
Se consideriamo la religione Islamica, lì ci sono i 99 nomi di dio espressi con aggettivi e frasi di genere maschile: il potente, il custode, il creatore, il sapiente, colui che apre, colui che resuscita… però manca il centesimo nome. Questo perché, l’umiltà degli islamici davanti a dio e non la facilità nel riuscire a trovare il “nome vero” di dio, non sono riusciti a concludere l’elenco. Ed è forse il nome che manca quello vero.
Quindi, come si può ben capire, se adesso andiamo a rovistare nella grammatica di tutte le lingue del mondo, in modo tale da far diventare i sostantivi maschili in neutri, diventa una faticaccia e quasi sicuramente un lavoro inutile!!
E poi, quali sarebbero questi nomi “gender-free” che dovremmo usare per attirare (finalmente!) l’attenzione di dio?? Potremmo chiamarlo: “E già”, “Ecco”, “Volevo dire”, “E qui che ti volevo”, “A prescindere”, “Comunque”, “Indistintamente”, “Come volevasi dimostrare”, ecc…
Non so se dio si possa offendere se quando lo invochiamo, o solo a pensarlo, sbagliamo il suo nome. Non penso che possa essere così permaloso. Ma il problema non esiste: essendo lui onnisciente conosce già le nostre domande… e anche le sue risposte!!!
Soundtrack: “E ti vengo a cercare” - Franco Battiato
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Mario Ciro Ciavarella