Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, giovedì 19 ottobre 2017 -  Non credo che si siano viste delle bestie che abbiano dei loro simili rinchiusi dentro delle gabbie o in luoghi dai quali non si può uscire. Il concetto di reclusione su altri esseri  viventi, penso che sia solo umano.   Abbiamo non solo il senso del possesso ma anche la capacità e l’abilità di dimostrare agli altri quanto siamo bravi a mostrare il tutto a più gente possibile. Siamo vanitosi di natura, e fin qua nulla di grave, ma esibire altra gente per far vedere che comunque ci sono delle differenze “enormi” tra noi e “loro”.

 “Loro” sono delle bestie. Sono bestie poiché non sono come noi. Non vestono come noi e non vivono come noi. Ma sono dei “selvaggi”. Poiché non sono civili. Noi siamo i civili. Loro sono incivili. Non conoscono la civiltà. Noi consociamo la civiltà. La conosciamo talmente bene che abbiamo inventato due guerre mondiali e tutto ciò che c’è stato prima e  anche quello che c’è adesso.

 Noi siamo gli umani. Loro sono le bestie. Sono uomini, donne e bambini che abbiamo rinchiuso dentro delle gabbie per mostrarli al mondo che fino a quel momento non sapeva della loro esistenza.

 Abbiamo inventato gli Zoo Umani.

 Gli zoo umani esistono come spettacoli da baraccone dal diciannovesimo secolo e sono esistiti per alcuni decenni. Poi qualcuno capì che non esistono le razze, ma la Razza Umana è una sola. Esistono le etnie, dipende da dove nasci e di conseguenza come vivi, ma l’origine di tutti gli esseri umani è comune.

 È stato un concetto molto difficile da far capire ad alcuni soggetti che hanno attraversato il nostro pianeta nel tempo. Nel XVI secolo il cardinale Ippolito de Medici si vantava di avere come “raccolta umana” esseri di una ventina di provenienze diverse, bianchi, neri, mori, gialli, rossi. Aveva una specie di zoo umano personale che apriva solo a poche persone.  

 Gli abitanti dei paesi non occidentali erano considerati primitivi, e si potevano trattare come animali. Il concetto fondamentale trae spunto dal razzismo scientifico nonché dal darwinismo sociale. In questi zoo, gli ospiti venivano trattati come animali in gabbia, con un pubblico pagante  che gli tiravano banane e altri frutti per attirare la loro attenzione.

 Nella cosiddetta “Sfilata del Progresso” organizzata dagli Stati Uniti d’America nel 1904 a S. Louis, i visitatori potevano ammirare i "primitivi" che rappresentavano l'opposto della "civiltà": pigmei dalla Nuova Guinea e dall'Africa, che furono in seguito mostrati nella sezione primati del Bronx Zoo, sono stati fatti sfilare accanto agli indiani d'America come il guerriero Apache, Geronimo.

 Finita quell’epoca di esibizione bestiale-umana, il tutto continuò con l’Olocausto con il quale alcuni dementi volevano dimostrare, al resto dell’umanità, che esistevano delle “etnie” con una  stella gialla sul petto e rinchiuse dentro delle baracche, e che sarebbero state inferiori a tante altre.

 E la storia continua: la Specie imprevista non si ferma…

 Film recommended: “La donna scimmia” di Marco Ferreri

 Soundtrack: “Il gorilla” - Fabrizio De Andrè

 

Mario Ciro Ciavarella