Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 7 giugno 2017 -  Non si riesce in nessun modo a venirne fuori! Si studia, si rivede, si rilegge tutto quello già fatto, detto e studiato. Ma niente da fare: sulla Sindone nessuno riesce ancora a pronunciarsi... come dio comanda! O meglio: nel 1988 c’è stata la dichiarazione ufficiale da parte del Vaticano, attestando il “sacro lino” come un artefatto del XIV secolo. Però, la decisione presa, dopo studi accurati eseguiti dalle Università di Zurigo, Oxford e Tucson su alcuni lembi ridotti al massimo come quantità,  non ha soddisfatto tutti gli esperti del settore.

 Quello che non si riesce a spiegare è soprattutto la “terza dimensione” della  Sindone: la possibilità di vedere al computer anche la profondità impressa sul telo “dal peso” della persona stesa sopra dopo la crocifissione.

Per gli scienziati credenti, tutto ciò è stato provocato dall’energia  scaturità durante la resurrezione di Cristo, che non solo avrebbe prodotto l’effetto “3D” dell’immagine, ma anche alterato il risultato della datazione della Sindone.

Nei Vangeli sappiamo che non si nomina la Sindone nemmeno in un rigo, e allora alcuni studiosi sono andati e rileggere (bene bene) i testi  sacri orientali. Dove in effetti qualcosa inerente alla Sindone, o qualcosa di simile, se ne parla. Solo che in questi testi arabi viene chiamata Mandylion.

Negli scritti siriaci chiamati “Atti di Mar Mari”, redatti nel VI secolo e che riprendono notizie su scritti precedenti, si narra di come alcuni pittori del  re di Edessa, Abgar; quando Gesù era ancora in vita, non poterono ritrarre  il suo viso.

“Allora, il Signore prese un telo (seddona, in greco: sindòn), se lo premette sul viso e risultò come era egli stesso… e questo telo fu posto nella chiesa di Edessa”.

Però, anche seguendo questa “pista araba” dell’immagine sacra, non ne veniamo a capo ugualmente. Diciamo che effettivamente l’immagine di Cristo esisteva ed è quella descritta nei testi orientali. Se così fosse, tutta questa storia ha un nesso con la Sindone di Torino?

Voglio dire: Il Mandylion raffigura solo il viso di Gesù, invece la Sindone tutto il corpo. E allora sono due oggetti diversi!! A meno che l’esposizione fatta del Mandylion, prima a Edessa e successivamente a Costantinopoli nel X secolo, consisteva nel mostrare ai fedeli solo il volto  di Gesù piegando il telo più volte, “nascondendo” il resto del corpo. No, anche considerando questa ipotesi c’è qualcosa che non quadra.

Il problema è che il Mandylion si è perso durante la Rivoluzione Francese, dopo che i Templari lo portarono in Europa fino a giungere a Parigi.

A questo punto il problema è capire se il Mandylion e la Sindone sono la stessa cosa. Sembra di no. la Sindone apparse in Francia nel 1353. Il “solo volto” di  Gesù sicuramente molto prima. Infatti si sa che del Mandylion  esistono delle copie “a colori”, fatte appena arrivò in Francia, dove Gesù viene raffigurato con gli occhi aperti e senza ferite.

Il mistero di infittisce. E quasi quasi viene il dubbio che sia più attendibile il Mandylion che la Sindone.

 

Sound Track: “Dio è morto” - Francesco Guccini

 

Mario Ciro Ciavarella