Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, mercoledì 31 maggio 2017 -  Dicono che i finlandesi siano i più bravi a scuola. Non solo come rendimento “pro capite”, ma  anche come metodi di insegnamento. Dove le materie tradizionali stanno lasciando il passo a nuovi metodi interdisciplinari per meglio far comprendere il mondo in cui vivono agli studenti di quel  Paese. Dicono ciò, poiché non conoscono la scuola italiana, quella del metodo: “Fate come ve pare”, molto apprezzato e già in uso soprattutto nelle  scuole superiori. In questi istituti questo metodo è stato approvato da tempo e sembra che non ci sia verso di sostituirlo con un altro chiamato: “Studia altrimenti vieni bocciato”.

 In Finlandia da tempo il concetto di "materia" non esiste più, l'istruzione non è più divisa in compartimenti stagni: ma ci sono contaminazioni culturali che non sono dei singoli ”episodi” lungo l’anno scolastico. Ma si va a cercare il fatto storico con risvolti che interessano anche i fatti contemporanei. 

È come se si cercasse di capire il presente, studiando il passato e viceversa. Con “esenzione” da parte degli insegnati di spiegare solo quello che gli compete. Se è per questo in Italia gli insegnati che non  debbano più insegnare è un fenomeno in atto da tempo: dipende dagli  studenti se i loro insegnati devono fare lezione o meno in classe.

In Finlandia i compiti a casa non vengono più dati, in Italia nemmeno in classe vengono fatti i compiti. Siamo sempre più avanti degli altri!! Il problema dell’Italia è che tutto ciò che facciamo riusciamo a farlo passare come “cattivo esempio”. Ma quanto mai?

Noi italiani siamo stati i primi a promuovere gli studenti, tempo fa, senza rimandarli a Settembre. Sono delle promozioni sulla fiducia. Siamo ottimisti, noi italiani. Perché ostacolare un alunno per un anno quando poi potrebbe rendere il doppio l’anno successivo? Bisogna promuoverlo, altrimenti come facciamo a saperlo.

In Finlandia le note disciplinari non vengono più messe. In Italia vengono messe, ma non servono. Sono i finlandesi a sbagliare: evidentemente hanno insegnati svogliati, che non vogliono nemmeno scrivere sul rigo giusto del registro di classe.

I presidi finlandesi riescono a non fare più espulsioni di alunni da tempo, perché in Italia vengono fatte?? Ci copiano tutto questi finlandesi!!! Se ci fosse un ufficio di copyright dove si potrebbero registrare le innovazioni scolastiche, noi italiani avremmo il record mondiale!

Chi ha inventato che gli studenti possono fare in classe quello che vogliono? I finlandesi o gli italiani? Noi.

Chi ha inventato che a fine anno scolastico il 5 diventa 6? I finlandesi o gli italiani? Noi.

Chi ha inventato che a fine anno scolastico il 4 diventa 6? I finlandesi o gli italiani? Noi.

Chi ha inventato che a scuola si possono allagare i bagni e che nessuno paga? Noi.

Chi ha inventato che nell’ultima settimana di Maggio i ragazzi che non hanno studiato per un anno intero, possono recuperare ed essere  promossi? Noi

Chi ha inventato la giustificazione di un’assenza in cui è scritto: “Per motivi famigliari: è morta mia nonna”. Ma è la trentesima volta che muore? Noi.

Chi ha inventato la giustificazione di essere arrivato in ritardo poiché gli era morto il gallo? Noi.

Chi ha inventato che l’ora di ginnastica può esser anche alla penultima ora e il professore dell’ultima ora dovrà sentire tutti i post-odori degli alunni reduci della palestra? Noi

Chi ha inventato il metodo che i ragazzi possono andare in bagno anche senza avvisare l’insegnate, anche se poi vanno a fare i loro bisogni a casa loro? Noi.

Chi ha inventato il metodo che i ragazzi in gita scolastica possono andare  dove vogliono e se combinano dei guai la colpa è dei professori? Noi.

Il problema è che noi italiani siamo troppo avanti, e quando facciamo  delle innovazioni, le facciamo in silenzio, senza disturbare nessuno.  Perché spesso quello che inventiamo, gli altri potrebbero scambiarle per cose strane.

Sound Track: “Notte prima degli esami” - Antonello Venditti

 

Mario Ciro Ciavarella