Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, sabato 29 aprile 2017 -  A volte si fa fatica ad accettare certe notizie. Più che notizie, realtà. Sono storie che sembrano uscite da trattati antropologici, dove si spiega il perché di certi comportamenti umani. E a volte si cerca anche di dare ragione a certi modi di comportarsi. Poiché sono frutti di una civiltà che fonda le sue radici in luoghi dove si è vissuti sempre allo stesso modo. Senza una minima volontà di cambiamento. Dove lo status quo è sempre stato quello, e quello deve restare!

 Ho letto oggi che in Germania da poco tempo esistono delle scuole per insegnare agli islamici su “Come si tratta una donna”. È così, è proprio così. Esistono dei corsi specifici che insegnano ai giovani immigrati cosa si deve e cosa non si deve fare nei confronti delle donne europee.

Tipo: se una donna si veste in modo sexy, con minigonna e maglietta  scollata, non vi sta provocando. Le donne possono vestirsi come vogliono.  Oppure: non si può pretendere che una donna accetti il corteggiamento  di un uomo, la donna può anche dire di no.

Ecco, bisogna spiegare anche questo, bisogna spiegare tutto. In Germania  negli ultimi due anni sono stati accolti un milione di rifugiati, e sono quasi tutti giovani. E quindi sono “a digiuno” degli atteggiamenti da tenere con le donne occidentali. E un buon terapeuta del sesso è quello che ci vuole.

Tutta questa situazione (scuole comportamentali per approcciarsi alle donne europee, chiamiamole così…) esistono già dal 2013 in Norvegia, e gli altri Paesi scandinavi stanno seguendo gli esempi di Germania e Norvegia.

E penso che facciano bene: visto e considerato che tanti altri fratelli musulmani arriveranno nei prossimi anni.

Questa situazione mi fa venire in mente quei film italiani girati nel dopoguerra, quando nelle sale da ballo, gli uomini invitavano le donne  a ballare. L’uomo non sapeva mai fino a che punto poteva stringere la donna verso di lui.

Se l’abbraccio era troppo stretto, sembrava una “manovra” troppo esplicita. Se invece le braccia dell’uomo sfioravano appena i fianchi della donna, quell’uomo sembrava poco virile.

Solo che nel nostro caso “neorealistico da balera”, il tutto veniva dettato dalla vergogna o dall’opinione che le donne potevano farsi degli uomini “ballerini”. Nel caso in oggetto, invece, il tutto non viene dettato dalla serietà o meno degli uomini islamici, ma dalla loro cultura.   

E la vedo dura: sarà difficile inculcare nei giovani ospiti musulmani che risiedono in quasi tutta Europa, il nostro modo di vivere. Non voglio  assolutamente metterci dentro questi discorsi il fattore religioso, altrimenti non ne usciamo più!!!!!

Lasciamo perdere le religioni che ci complichiamo solo la vita, in questi casi. E su questo non permetto diritto di replica a nessuno!!!

Nei corsi dedicati ai ragazzi islamici, si parlerà anche di sessualità, omosessualità e tutto ciò che ha a che fare con il corpo umano. Facendo capire che non ci sono peccati da scontare nell’aldilà se per caso ci si  masturba oppure se qualche loro amico è omosessuale.

Per questi giovani studenti che affronteranno materie come queste, io spero che non si confondano ancora di più di come già lo sono: sarebbe difficile per tutti scoprire tanti altri lati della vita che fino a quel momento non si sospettava nemmeno l’esistenza.

È come se a noi occidentali volessero inculcare il concetto che dovremmo dare parte dei nostri risparmi ai Paesi poveri dell’Africa. Noi occidentali un corso che parlerebbe di argomenti del genere, non lo frequenteremmo nemmeno!!!

Proposta: facciamo un gradino alla volta, insegniamo ai neofiti studenti islamici che le donne europee non sono come gli uomini, ma simili. Col tempo questi giovani studenti capiranno che i corsi che seguono, sono sbagliati. Poichè si accorgeranno che le donne europee, spesso sono superiore agli uomini.

E loro, gli studenti venuti dall’est, abbandoneranno gli studi, poiché non veritieri!!

 

Mario Ciro Ciavarella

 

Sound track: “Medina” di Pino Daniele