Redazione
San Marco in Lamis, giovedì 20 aprile 2017 - Cinema comunale "Francesco De Robertis" Prossima proiezione "Non è un Paese per Giovani" sabato 22 e domenica 23 aprile 2017, spettacoli ore 18, 30 e 21,00. Regia di Giovanni Veronesi, con Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo, Sara Serraiocco, Sergio Rubini, Nino Frassica. Genere: commedia, prodotto da Paco Cinematografica con Rai, durata 105 minuti.
Non è vero che Giovanni Veronesi - così come Gabriele Muccino con L’estate addosso - ha succhiato la linfa vitale delle giovani generazioni per un rinnovamento del suo cinema, per un mutamento in direzione dell’impegno sociologico e del discorso politico. E non è vero che il regista di Che ne sarà di noi e Genitori & figli: Agitare bene prima dell'uso non conosce i ragazzi. Li conosce eccome (e non solo perché ha due nipoti) e li ascolta parlare da tempo, in particolare da quando è cominciata la trasmissione radiofonica "Non è un paese per giovani", fatta di telefonate a quei ventenni che, non per rabbia ma per disillusione, se ne sono andati con l’Italia tatuata addosso e accompagnati dalla consapevolezza che il luogo dove avrebbero voluto veder realizzati i propri sogni li ha espulsi come delle ernie, calpestando speranze e ambizioni.
In Non è un paese per giovani il sentiero dell’anima conduce Veronesi a Cuba, dove Luciano e Sandro non si comportano come gli "Italians" Sergio Castellitto e Riccardo Scamarcio nel 2008. Gli "Italians", in verità, rimangono a casa insieme all’edicolante fruttivendolo abusivo di Sergio Rubini, mentre a scegliere il viaggio sono due portatori di un'euforia nemmeno troppo inconscia, di un entusiasmo fortissimo che in una zona di frontiera da un lato trova una strada quieta, dall'altro esplode, diventando ferocia animale e autodistruttiva.
Ecco, è questo l’elemento veramente nuovo del film: una concessione al "lato oscuro", una caduta verticale negli abissi che sono fuori da noi e anche dentro di noi. Che poi la causa di un così fosco destino sia da individuare nelle disfunzionalità di una famiglia che appartiene a un contesto nostrano, poco importa. Importa invece che un regista che parla la lingua della commedia abbracci il dramma più di quanto non faccia di solito. Lo abbraccia insieme a Luciano che si perde nel mondo dei combattimenti clandestini e che unGiovanni Anzaldo intenso e muscolare rende quanto mai vibrante. Al suo fianco, un Filippo Scicchitano che lavora felicemente di sottrazione e che accorda la calma controllata di Sandro all’energia guizzante di Sara Serraiocco alias Dora,ragazzina dal cranio rasato che gloriosamente si è persa e altrettanto gloriosamente - e a migliaia di chilometri di distanza - si è ritrovata. E ha trovato una famiglia.
Se per buona parte di Non è un paese per giovani, dopo un inizio vorticoso, il romanzo di formazione di questi personaggi procede spedito, nonostante qualche clichè nella rappresentazione dell’isola caraibica, poi il racconto subisce una battuta d’arresto e, seguendo quasi solo Sandro e aggiungendo una sottotrama legata al personaggio del ristoratore Euro60 (Nino Frassica), si complica e si frammenta. E Veronesi perde il filo, e la padronanza di quel caos niente affatto calmo che aveva reso incandescente il film. Ma poi il regista riprende la sua corsa e i destini del terzetto, tornando anche alle sue interviste agli italiani fuggiti all'estero e lasciando che il suo film sia due cose insieme: una denuncia e un'avventura. (www.comingsoon.it)