Grazia Galante

San Marco in Lamis, giovedì 16 marzo 2017 - Dal 1916 al 1918 nei comuni del Gargano, e soprattutto a San Marco in Lamis, furono diverse centinaia i disertori e i renitenti alla leva che dissero no alla guerra, incoraggiati anche dall’attività dei ‘sovversivi’ socialisti decisi a sabotare la guerra dei capitalisti. Parecchi di questi giovani si diedero alla macchia nei boschi diventando briganti. Una storia sconosciuta ai più e custodita dalle carte degli Archivi di Stato di Foggia e di Roma quella dei briganti garganici durante gli anni della Grande Guerra.

 Una vicenda che finì anche sulla scrivania del Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando e che si concluse con una risposta decisa da parte dello Stato. Quaranta squadriglie di carabinieri a cavallo provenienti dalla Sicilia e guidate da Giovanni Battioni, un ufficiale che aveva lavorato col ‘prefetto di ferro’ Cesare Mori, setacciarono il Gargano procedendo a centinaia di arresti. Prima di questa svolta ad opera dei briganti garganici si verificò nel territorio di San Giovanni Rotondo il primo rapimento in Italia di un minore a scopo estorsivo: il rapimento Bramante.