Comunicato Stampa

San Marco in Lamis, domenica 26 febbraio 2017 - l'esilarante commedia di Gianni Clementi      con l'appassionata regia di Vanessa Gasbarri con Luigi Pisani, Federica Quaglieri e Alessandro Salvatori scene e costumi Velia Gabriele disegno luci Giuseppe Filipponio direttore di scena Katia Titolo ufficio stampa Andrea Cova  "Finchè vita non ci separi" è una commedia dalla scoppiettante ironia e al contempo capace di fornire interessanti spunti di riflessione, quanto mai di attualità. Esiste ancora un modello univoco di "famiglia tradizionale"? Oppure affetto, sentimento e complicità non conoscono barriere? Scopriamolo assieme in uno spettacolo intenso, divertente e ricco di colpi di scena, con due protagonisti trascinanti come Giorgia Trasselli ed Enzo Casertano, accompagnati in scena dai giovani e talentuosi Luigi Pisani, Federica Quaglieri e Alessandro Salvatori.

 Nell’inconsueta e “ruvida” commedia di Gianni Clementi sono le 4,30 di mattina. In casa Mezzanotte fervono i preparativi per le nozze dell’enigmatico ed intrigante Giuseppe (Luigi Pisani), figlio di Alba (Giorgia Trasselli) e Cosimo (Enzo Casertano), maresciallo in pensione dell’Arma. Appena rientrato da una missione in Afghanistan, Giuseppe, paracadutista dei carabinieri, è atteso all’altare dalla futura sposa, figlia del signor Spampinato proprietario del ristorante “La Scamorza”. Alba, con la sua tagliente comicità, pur nell’imminenza della cerimonia, non riesce a rassegnarsi all’idea di imparentarsi con quella che lei definisce una famiglia di “sguatteri” e non perde occasione per ricordarlo ad un esausto Cosimo che con esilarante arrendevolezza continua ad amarla dopo 35 anni di bonari ed inoffensivi litigi.

L’arrivo di Miriam (Federica Quaglieri) hair stylist e make up artist, come ama definirsi, porta in casa Mezzanotte una ventata di effervescente e scoppiettante simpatia. L’ora fatidica si avvicina, la Chiesa è addobbata, il ristorante la Scamorza attende 120 invitati e casa Mezzanotte si trasforma in un’intricata situazione di equivoci e comicità. Tutto pronto. Tutto perfetto. Tutto… quando, come nei migliori giochi teatrali, qualcuno bussa alla porta… È Mattia (Alessandro Salvatori) che con la sua esuberante personalità… Il tutto diretto con leggerezza e determinazione da Vanessa Gasbarri.

Estratti della critica edizioni precedenti:

Vi sono commedie che, per la loro capacità di cogliere e fotografare le storture della realtà, lasciano sul viso di chi ascolta una smorfia che solo per sbaglio potrebbe essere confusa con qualsiasi forma di letizia. Commedie che dietro i tendaggi di una piccola casa borghese, dietro una cena di matrimonio organizzata presso un ristorante dal nome poco rassicurante[...], dietro la strabiliante vis comica di una “hair stylist e make up artist” [...], nascondono una energia caustica e tagliente, al punto da manifestare un volto nero e malinconico. Si potrebbe quasi pensare che Finché vita non ci separi sia un dramma travestito da commedia, un sofisticato congegno drammaturgico, realizzato dall'autore Gianni Clementi, con la regia di Vanessa Gasbarri, per entrare dentro l'animo degli spettatori e catturarne le paure più profonde e stratificate.

Andrea Gimbo - Teatro.it

 

La regia di Vanessa Gasbarri accompagna con sapienza e dinamismo lo scoppiettante testo teatrale di Gianni Clementi, sottolineando efficacemente alcuni dei tratti caratteristici della sua apprezzatissima cifra autorale quali l’ironia genuina, sferzante ma mai volgare e la capacità di ricreare sul palcoscenico un contesto familiare dal calore avvolgente e dai colori vividamente luminosi. Un ben calibrato lavoro d’ensemble da parte della compagnia completa il quadro di una messa in scena al contempo spassosa, intelligente e, in particolare nel secondo atto, capace di donare frammenti di sincera emozione. Un avvincente e saporito lavoro teatrale, denso di colpi di scena e originale nel disegnare i sentieri emotivi attraversati dai cinque personaggi protagonisti.

Andrea Cova - SaltinAria.it

 

La commedia mette in scena una dimensione familiare quanto mai complessa, in cui si intersecano ipocrisia, classismo, e molto peggio. Nonostante i toni mantengano costantemente un registro leggero e ridanciano, Clementi descrive una famiglia conservatrice e reazionaria, incapace di adattarsi alla modernità. [...] Impeccabile l’interpretazione di Giorgia Trasselli nei panni della madre bigotta: appare evidente l’ascolto costante della vita scenica del personaggio, e i conseguenti cambi repentini di ritmo interno. La regia prevalentemente naturalistica consente la perfetta realizzazione di quel gioco che è il credere: non attendere la risposta del partner né la risata del pubblico, ma discostarsi quel che basta dal copione per stare nella realtà dell’opera.

Cecilia Carponi - Pensieri di Cartapesta

 

Clementi getta i suoi veleni frutto di una acuta, disincantata e non per questo impietosa, anzi generosamente compiacente, capacità di osservazione della realtà vera che si cela sotto le buone famiglie dall’apparenza unita e senza problemi. [...]Clementi conosce la vita, i compromessi, le sofferenze che vi si celano – autentiche, quelle – e non poteva che finire così la sua commedia dolceamara. Bravissimo. Al di là delle apparenze bonarie e borgatare, tutte da ridere. Al successo della commedia, oltre al testo e agli attori ben calati nelle loro parti, è stata determinante la regia di Vanessa Gasbarri.

Maricla Boggio - Critica Teatrale

 

Il gruppo di attori è in perfetta sintonia, il testo vivace e con un ritmo sostenuto e leggero. Ma è ciò che si percepisce tra le righe a destare maggiore interesse. “Finché vita non ci separi” è infatti la descrizione di un profondo e radicato egoismo che serpeggia in maniera non del tutto sottile tra le mura di una casa come tante.

Alessia Carlozzo - Ghigliottina.it