Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis - sabato 18 febbraio 2017 - In principio fu Jessica. Jessica Rabbit, la moglie del coniglio Roger. Quello di “Chi ha incastrato Roger Rabbit”. È lei la prima traditrice in una storia di cartoni animati o fumetti. Almeno così sembra, all’inizio del film, quando la moglie del coniglio sembra che stia tradendo il simpatico roditore con Marvin Acme, il titolare della società dove sorge lo studio cinematografico dove si girano i film interpretati da Roger Rabbit. Di Jessica Rabbit non possiamo dire nulla: non è colpa sua, “è che la disegnano così”. Come lei stessa ammise durante la storia del 1988. Film d’animazione straordinario dove attori in carne ed ossa interagiscono alla perfezione con cartoni animati.
Tradimenti. Parliamo di tradimenti tra personaggi che non esistono: fumetti e cartoni animati. Generi cinematografico e di letteratura per bambini che a volte perdono la strada maestra per intraprendere percorsi “alternativi”, facendo diventare fin troppo adulti: conigli, maialini, cagnolini, mucche e anche topi.
Soprattutto un topo, Topolino. Ebbene sì! Topolino almeno una volta tradì la sempre amata Minni!! La topolina preferita da Topolino. Anche il famoso topo di Walt Disney avrà avuto la sua pubertà!! Con tutti i nessi e connessi. Con tutte le incertezze di quell’età con relativi errori compiuti.
Proprio come noi umani. E la caratteristica dei personaggi Disney consiste proprio in questo: sono umanizzati alla massima espressione!! Siamo noi Topolino, Paperino, Pippo, Clarabella, Qui Quo Qua, Gastone, Eta Beta, Archimede e tutti gli altri.
Walt Disney ha proiettato tutta l’umanità nei personaggi da lui inventati, dando ad ognuno di loro caratteristiche umane: simpatici, antipatici, fortunati, sfortunati, ricchi, poveri, ingenui, furbi…
E allora non ci dobbiamo meravigliare se anche Topolino in una delle sue straordinarie avventure ebbe una “caduta di stile”, tradendo la topolina Minni. Questa storia “maledetta” del tradimento di Topolino, è riportata nel numero 1785 dell’omonimo albo dell’11 febbraio del 1990.
Questa la storia: Topolino litiga con Minni e parte in vacanza con il fedele cane Pluto, dove conosce una biondissima ragazza dal nome Samantha (già il nome…) Sembra che tutto sia pronto per il matrimonio: è vero amore.
Però, il padre di lei avverte il topo innamorato, che lui e la figlia sono degli stregoni. Però buoni, magia bianca. Samantha giura a Topolino che appena sposi lascerà il suo status di strega e sarà una moglie “normale”.
La promessa fatta dalla moglie di Topolino non viene mantenuta e il matrimonio va in crisi (anche i topi piangono…)
Colpo di scena: il matrimonio non c’è mai stato, il tutto è opera del padre stregone che ha mostrato, come in un incantesimo, ai due innamorati cosa sarebbe successo se si fossero realmente sposati: un matrimonio in piena crisi dopo poco tempo.
Visto e considerato che il futuro mostrato davanti agli occhi dei due innamorati non era proprio roseo, Topolino e Samantha si lasciano anche se a malincuore. Quindi, un tradimento “consenziente” da parte di Topolino non c’è stato nei riguardi di Minni.
Questa storia arriva, naturalmente, oltreoceano fino alla casa madre Disney, quella americana, dove successe il finimondo!!!
La Disney americana si fa mandare la storia tradotta e ne blocca la pubblicazione nel resto del mondo.
Di questo numero non esistono ristampe, le tavole originali del fumetto vennero distrutte. È da sapere, che le storie di Topolino così come le leggiamo noi, vengono lette in quasi tutto il mondo: siamo noi italiani ad ideare le storie di questo settimanale per bambini e quindi diffuse ovunque.
Sembra una storia fin troppo umana: desiderio, passione, incantesimo, illusione. Il tutto però vissuto da personaggi di fantasia. Che per una volta sono usciti fuori dagli schemi ideati per i bambini e hanno invaso altri standard, quelli degli adulti.
Non si conosce la reazione dei piccoli lettori a questa storia, le cronache sembra che non riportino traumi infantili subiti da un’intera generazione. Forse anche loro, i bambini, a volte vogliono leggere e sognare storie dove il lieto fine bisogna immaginarselo.
(Come fecero Topolino e Samantha: un amore immaginato)
Mario Ciro Ciavarella