Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, venerdì 23 dicembre 2016 - Inaugurata, nella tarda mattinata di ieri (23 dicembre), la mostra pittorica- scultorea di Peter Petruccelli, a San Marco in Lamis. L’artista di origine locale (classe 1934), noto in tutto il mondo per quanto si dirà, era emigrato in Australia nel 1956, dove aveva vissuto ed operato sino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2013. Il tutto è cominciato nell’auditorium del Centro Anziani con la presentazione della biografia e del catalogo.
Ad intervenire per primo, in veste anche di moderatore, è stato Matteo Coco, che ha intravisto nell’opera petruccelliana una sottesa nostalgia dell’emigrante, rappresentata simbolicamente dalla valigia e da una porta-finestra, presenti in diverse creazioni. Lo ha seguito a ruota, il sindaco Michele Merla, che, oltre a porgere il saluto e gli auguri dell’Ente, ha sottolineato il suo vivo compiacimento ed orgoglio nei confronti di un concittadino, che con la sua preziosa opera ha portato in alto il nome della sua città d’origine nel mondo. Dopo di che ha preso la parola Sergio D’Amaro, che ha passato in rassegna ill catalogo, mettendo in rilievo, oltre al suo plauso, il giudizio positivo espresso dai più grandi critici, biografi e studiosi del momento ( Angelo Centonze, Nicola M. Spagnoli, Jai Andrewartha, Nola Anderson, Jeremy Barrett, Louisa Marks) e della stessa moglie dello scomparso, Mary Pancoast.
In sintonia, si è espresso anche il preside Raffaele Cera, che ha tirato fuori i nomi dei tanti altri sammarchesi che meritano di essere ricordati e segnalati per il loro apporto in ogni campo, dall’architetto Antonio Pio Saracino, a Joseph Tusiani, di cui ci si appresta a commemorare in loco, ovviamente in pompa magna, il 93 compleanno che cade il prossimo 14 gennaio. In tale occasione – ha comunicato Cera- sarà presente anche l’avvocato Angelo Ciavarella, sponsor di questa e di altre iniziative culturali. A trarre le conclusioni è stato Gaetano Cristino, critico d’arte tra i più richiesti ed apprezzati della provincia, che ha messo in rilievo i vari pregi delle opere in mostra, definendo l’interessato un artista colto e completo, per essersi misurato in tutte le principali correnti artistiche dall’astrattismo al geometrico, dal surrealismo al classicismo, senza mai cadere nel manierismo, ma contribuendo con il suo tocco originale ad arricchire il filone di riferimento.
Nelle sue opere c’è di tutto e di più, in termini di simboli, di colori, di temi (uomo, natura, psiche, ecc.). Variegata anche la tecnica e la professionalità. Sa essere nel contempo, pittore, scultore, disegnatore, architetto, ecc. Subito dopo ci si è spostati al piano sottostante dove l’assessore al ramo, Meriligia Nardella, con il simbolico taglio del nastro ha provveduto, dopo un breve e succoso discorso, ad inaugurare ufficialmente la nutrita e variegata mostra dell’artista che resterà aperta sino al 2 gennaio. Alla manifestazione odierna era presente l’elite della cultura locale, compreso il fratello del commemorato, Nick, artista affermato anche lui, Vincenzo Schiena, patito filo-salesiano e sponsor di tantissime iniziative in materia pro città e non solo e Felice Nardella, grafico curatore del Catalogo.