Ten. Schiena Michele

San Marco in Lamis, lunedì 21 novembre 2016 -  In onore della Virgo Fidelis, patrona di tutti i Carabinieri d’Italia, in servizio e in congedo, ogni anno e precisamente il 21 novembre si celebra l’evento nazionale.  Dal 1929, grazie al papa Pio XII, in ogni angolo della penisola si invoca la Vergine Maria con una bellissima preghiera durante solenni cerimonie che registrano la presenza di numerose autorità e di un foltissimo pubblico.

 Anche la Sezione ANC di San Marco in Lamis, con il presidente Sottotenente Antonio Nardella, le benemerite e i simpatizzanti, con la partecipazione del Capitano della Compagnia CC di S. Giovanni Rotondo e il Comandante della Stazione CC di San Marco in Lamis, hanno partecipato alla solenne messa celebrata, nella suggestiva cornice della Chiesa di Santa Maria di Stignano, presieduta dal nuovo responsabile, padre Claudio, ex cappellano carabiniere.

    Approfittando dell’occasione, desidero segnalare che il 29 ottobre 2015 è stato istituito il primo Santuario Mariano a Intisa Scapaccino, un piccolo comune di poco più di duemila abitanti sulle ridenti colline piemontesi, in provincia di Asti.

     Il decreto istitutivo è stato stilato da Mons. Giorgio Macchiardi, vescovo di Acqui Terme, che ha presieduto una solenne funzione nel corso della quale un’antica chiesa dell’undicesimo secolo, ristrutturata, è stata eretta a Santuario della Virgo Fidelis.

     Mi preme ricordare che l’eroico carabiniere Giovan Battista Scapaccino ha dato il nome al paese di Intisa, dove è ancora visibile la sua casa natale. In particolare, all’interno della chiesa è stato ristrutturato anche l’antico fonte battesimale, in cui egli è stato battezzato.

     Mi è sembrato doveroso diffondere questa notizia, perché la Venerazione della Vergine ha un significato speciale per tutti i Carabinieri e rafforza l’orgoglio di appartenenza all’Arma, ma anche per rendere omaggio al nostro eroe Scapaccino, carabiniere a cavallo, prima Medaglia d’Oro al Valor Militare.

     Il suo fu un gesto di fulgido eroismo, compiuto la notte del 3 febbraio 1834 nella Stazione di Les Echelles, nella Savoia. Venne decorato con una motivazione semplice, “Per aver preferito di farsi uccidere dai fuoriusciti nelle cui mani era caduto, piuttosto che gridare Viva la Repubblica a cui volevano costringerlo, gridando invece Viva il Re”. La Medaglia d’Oro al Valor Militare, conferitagli dal giovane sovrano Carlo Alberto il 6 giugno 1834, fu la prima ad esser assegnata a un militare  dell’Esercito sardo-piemontese, divenuto in seguito Esercito Italiano con Regio Decreto del 4 maggio 1861.

     L’impresa del carabiniere Scapaccino, pur se compiuta quasi due secoli orsono e in una situazione politica e sociale molto diversa da quella attuale, continua a rappresentare l’emblema della fedeltà del Carabiniere al Giuramento prestato, ai doveri di difesa dello Stato da qualsiasi aggressione.

     La stessa sede del Museo Storico dell’Arma in piazza Risorgimento a Roma è intitolata alla sua memoria.

     In un’epoca di labili e ondeggianti connotazioni morali, questo retaggio ideale che tiene uniti migliaia e migliaia di uomini, si chiama lealtà, coraggio, fedeltà, abnegazione, fierezza, solidarietà, valori che non decadono mai, che non perdono mai di peso, che sono di oggi come di secoli fa, come di domani.

 

Il socio benemerito

                                                                                            Ten. Michele Schiena