Redazione

San Marco in Lamis, lunedì 17 ottobre 2016 - Componimento scritto di getto lo stesso giorno dei funerali del padre del giovane poeta sammarchese, durante il tragitto per Foggia all'altezza del Calderoso, formatosi per non dimenticarle le ha annotate su un foglio trovato in seguito nel libretto della macchina. Chi ha la fortuna di poter ancora pronunciare le parole più belle e meravigliose papà e mamma sappia godersi quei momenti, quando non potrà più farlo .



3 novembre Papà

 

Ed è finita la tua storia e le mie

labbra mai più si uniranno per dire

papà parola semplice da pronunciare

leggera come granello di sabbia

ma potente più del mare.

 

   Su questo misero foglio

sento che la scrivo per

l’ultima volta e un brivido

mi pervade in questa

immensa altra disgrazia.

 

   La mente mi porta lontano

quando ancora fanciullo smisi

l’altra al pari potente e dolce,

parola che ancora invidio

quando sento chiamare mamma.

 

Mi sono chinato a baciare

la tua fronte fredda come

il marmo e come d’incanto

ho rivissuto l’ultimo gelido

bacio dato a mia madre.

 

   Così ventotto anni sono

stati spazzati via in un battito

e ora non ho più nessuno

che si congratuli per un successo

o mi consoli per una delusione.

 

Papà mi mancano le parole ma

continuo a scrivere per chiamarti

papà per sentirmi ancora tuo figlio ma

questo foglio non più misero non ha

più spazio e per sempre devo lasciarti.

 

Addio papà

 

Alexis

Giovane poeta sammarchese