On. Angelo Cera
San Marco in Lamis, lunedì 29 agosto 2016 - La proposta dell’UdC di destinare l’indennità di agosto a un fondo di solidarietà per le vittime del terremoto, ha ricevuto ampi consensi, pronte adesioni e immediate attestazioni da ogni parte della provincia di Foggia. Hanno manifestato piena adesione sindaci, assessori e consiglieri comunali di molti comuni, tra i quali San Giovanni Rotondo. Solo a San Marco in Lamis qualcuno, parlando a titolo personale ma precisando la sua qualifica di assessore alle Politiche sociali (sic), ha voluto ergersi a tutore della solidarietà silenziosa, non di facciata, ne tantomeno politica.
Non sappiamo quale sia la posizione ufficiale del sindaco e dell’amministrazione comunale di San Marco in Lamis (sindaco e assessori ci hanno abituato a silenziosi silenzi), ma la nostra proposta non aveva alcuno sfondo politico. Era, ed è, solo il tentativo di testimoniare, in modo concreto, la vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto. Non abbiamo bisogno di speculare sulle tragedie altrui, egregio assessore.
Conosciamo la geografia del dolore che ha colpito il Centro Italia e ne siamo partecipi sia con iniziative personali (silenziose e che non hanno la ribalta mediatica), sia attraverso il nostro ruolo di rappresentanti pubblici. La nostra proposta era, ed è, un segnale. Un simbolo che la politica e i suoi rappresentanti dovrebbe dare in questo momento di particolare difficoltà per un’ampia parte della Penisola. Se avessimo voluto speculare, avremmo attivato ben altre iniziative.
Il nostro è stato, ed è, un appello a tutti gli amministratori dei comuni della Provincia di Foggia di testimoniare con un gesto chiaro, semplice ed efficace la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma. Tutto qui e nulla di più. Se avessimo voluto speculare e buttarla sul piano politico, avremmo preso di mira il presidente della Provincia Miglio che si è fatto fotografare mentre donava sangue per le popolazioni colpite dal terremoto. Perché, la solerte assessora sammarchese, in quel caso non è intervenuta con la stessa ramanzina moralizzatrice?
Forse, l’assessora alla disperata ricerca di visibilità incolpa altri di rincorrere palcoscenici mediatici e vetrine luccicanti.
Si metta tranquilla, cara assessora, siamo troppo seri per seguirla su questo terreno. Le lasciamo tutto il pulpito dal quale potrà continuare a impartire sermoni, cercando di addossare ad altri le proprie colpe e le proprie voglie di emancipazione politica. A proposito se il consiglio comunale e l’amministrazione comunale di San Marco in Lamis, democraticamente, dovessero decidere di appoggiare l’iniziativa dell’UdC, manifestata attraverso il consigliere Potenza, sconfessando la solerte assessora alla solidarietà silenziosa, cosa succederà?