Avv. Michele La Porta
San Marco in Lamis, martedì 23 agosto 2016 - In merito alla "vexata quaestio" inerente l' Associazione Monte Celano, da me con onore presieduta, dalla quale si voleva ricavare altre ipotetiche somme di denaro extra contratto e non dovute, è doveroso evidenziare che tutto quanto concerne l’incarico professionale al collega scelto per l’azione di recupero, dalla nomina sino alla rinuncia passando per le ipotetiche mancanze dagli uffici preposti, è avvenuto tutto sotto la amministrazione Cera, e questo già tempo addietro e guarda caso proprio nel periodo subito antecedente le elezioni regionali.
Dunque il latore dell’articolo o post (on. Cera o suo ghost writer) mente sapendo di mentire quando ascrive ad altri la responsabilità della mancata attivazione dell’azione civile avverso la associazione Monte Celano. E’ incontestabile che l' Associazione Monte Celano ha operato secondo legge e soprattutto secondo contratto, onorando puntualmente i propri obblighi onorando sino all’ultimo centesimo il dovuto.Tale fatto assolutamente solare, è stato anche oggetto di una vertenza davanti alla Corte dei Conti e di una indagine penale molto ben “coltivate”, con astio, livore e accanimento dall’ex sindaco Cera alle quali la associazione Monte Celano non si è affatto sottratta, contrastando puntualmente ogni fantomatica accusa sollevata dal Cera e da chi per esso ( finalmente i famosi “anonimo 1” e “anonimo 2” autori di esposti cialtroneschi hanno un nome e cognome!), e smentita dalla realtà dei fatti.
Per tale indagine si attendono serenamente gli sviluppi senza trepidazione alcuna.Dunque, eventuali doglianze circa la inazione del Comune, l’on. Cera deve cercarle nella propria amministrazione condotta sotto la propria egida, e non accusare gratuitamente, vanamente ed ingiustamente, altri. Se qualcuno allora vuole “perdere la causa” non è certo qualcun altro.La verità è che il già sindaco Cera, o meglio qualcuno che nella sua amministrazione studiava bene le carte, si è reso conto che avventurarsi in un forzato contenzioso con una alta probabilità di sconfitta, non era una buona cosa da seguire, solo per infierire su un’ associazione e tentare di demolirla definitivamente, dopo averle tentate tutte solo perché il suo Presidente p.t. è di parte politica avversa e dunque la pensa diversamente ( a proposito i locali già occupati dalla Monte Celano, la cui pigione è stata liquidata puntualmente e interamente, e promessi a una molteplicità di soggetti per essere adibiti urgentemente a chissà quali scopi, sono invece deserti, senza quindi incamerare nulla, e presto faranno la fine della S. Domenico Savio, come tristemente scoperto ieri).
Per quanto attiene le gratuite, spasmodiche e fantasiose illazioni, degne di una bramosia allucinata di una venefica sicumera falangista ( altro che lanzichenecchi e barbari), su un intreccio di correlazioni e di conflitti di interessi che gravitano intorno ad una azione civile in atto, di cui si omettono riferimenti personali, anche per una discrezione e riservatezza professionale, che mi porta a dover essere succinto con omissis senza rappresentare altri dettagli, si rappresenta quanto segue:La questione del recupero crediti per la quale l’on. Cera abbaia alla luna, e chiedo venia per la citazione di un’azione di un canide, è doppiamente sub judice, con due vertenze davanti al Tribunale di Foggia, lì giunti dopo altri vagli, con atti sempre verificabili, e seguiti con passaggi procedimentali controllati, atti puntualmente offerti per la consultazione anche all’ex sindaco Cera, semmai li ha letti, giammai eccepiti o contestati.
Dunque la vicenda è seguita nelle sedi opportune e proprie, e non quelle del bla bla di piazza con tutto quel che ne deriva in termini di interpretazioni e di rappresentazioni.Il costume di giocare a perdere, e men che mai di giocare scorretto, non ci appartiene minimamente in quanto, al di là delle convinzioni politiche e dei ruoli espressi, facciamo il nostro dovere sino in fondo, a prescindere da chi amministra la cosa pubblica. Il ruolo di difensore dell’Ente, per noi, mi credano l’on. Cera e i suoi, e mi creda chi legge, è una cosa seria, che implica completa passione, accorata applicazione e profonda abnegazione. Per tale sentimento mi permetto una citazione del l’immenso P. Calamandrei:«Molte Professioni posso farsi col cervello e non col cuore.
Ma l’avvocato no. L’avvocato non può essere un puro logico né un ironico scettico, l’avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli uomini e farli vivere in sé, assumere su di se i loro dolori e sentire come sue le loro ambascie. L’avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione, di carità... Per questo amiamo la nostra toga: per questo vorremmo che, quando il giorno verrà, sulla nostra bara sia posto questo cencio nero: al quale siamo affezionati perché sappiamo che esso ha servito a riasciugare qualche lacrima, a risollevare qualche fronte, a reprimere qualche sopruso: e soprattutto a ravvivare nei cuori umani la fede, senza la quale la vita non merita di essere vissuta, nella vincente giustizia…»Questo è quello in cui credo profondamente, ed è’ per questo che difenderò a denti stretti il mio operato professionale e di quello di tutti i miei colleghi, vicini e lontani, e non lascerò giammai che né l’on. Cera, né il suo sodale e parente neo consigliere N. Potenza, possano sollevare alcuna illazione e congettura pregiudiziale, senza alcuna responsabilità, sulla professionalità e probità di chi, come me, opera indefessamente nel mondo forense.
Noialtri non siamo stati eletti da nessuno per potere esprimere il nostro lavoro per portare a casa il pane, ma abbiamo studiato, sudato, tribolato e fortemente lottato per essere qui. Per essere, e non per avere.Questo è quello che mi sento di dire in questo momento. Momento in cui un parlamentare della Repubblica Italiana dovrebbe pensare a cose ben più serie, che riguardano il Paese, visto il ruolo istituzionale che occupa. Anche quello di riflettere di più su quello che si dice in tema di CONFLITTO DI INTERESSI, visto che altri percorsi amministrativi, sono davvero, notoriamente, lastricati di tali nefandezze. E mi fermo qui per amor di patria. Tanto si doveva, senza timori.
avv. Michele La Porta