Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, giovedì 28 luglio 2016 - Sembra che i bambini abbiano saputo che “qualche era fa” c’era un gioco che si chiamava Nascondino. E che ora vogliono ripescarlo dai ricordi dei loro genitori e farsi spiegare le regole, magari anche da qualche fratello maggiore (molto più grande di loro). Il tutto sembra che sia nato per caso: alcuni bambini hanno deciso di “sparire” per qualche ora dai radar dei loro genitori. Spegnendo i telefonini e facendo perdere le tracce.
Fino a quando il bambino che faceva la “conta” (contare da uno fino a venti, più o meno) aprendo gli occhi, non si è messo a cercare gli altri bambini nascosti.
Sembra che il tutto sia tanto piaciuto ai mini-concorrenti: hanno avuto qualche minuto di libertà e di “sano gesto inconsulto” sparendo dal controllo di un Grande Fratello in miniatura composto da genitori, nonni, e baby-sitter. Sfidando le loro ansie!!!
Lo sappiamo che siamo tutti controllati, in tutti i sensi: informaticamente, televisivamente (telecamere dappertutto), telefonicamente. Ma forse qualcosa si sta svegliando nella coscienza dei più piccoli: vogliono sparire, non essere rintracciabili, seguiti, e indirizzati verso i “giusti passi”.
Forse è una rivolta che tra non molto prenderà piede, e il Nascondino, da un gioco potrebbe trasformarsi in un qualcosa di più serio: “l’indipendenza minorile”!!
Non è da poco rendersi conto, da parte dei bambini, che essere liberi non è male!! Anche toccare qualche “oggetto non identificabile” trovato lì per terra, non sempre è un motivo di “pre-morte”. Anche se subito dopo il tocco di quell’oggetto, le manine del pupo toccano le sue labbra.
In questi casi non c’è bisogno che i genitori chiamino i NAS, il servizio disinfestazione, quello ecologico, la derattizzazione e tutto ciò che ha a che fare con coloro che hanno un controllo totale sugli oggetti che GRAVITAZIONALMENTE sono a terra!!!
La morte dei bimbi non è immediata, altrimenti non saremmo oltre 7 miliardi (attualmente) nel mondo: i primi 10 anni di vita poca gente l’avrebbe superata.
I bambini, quindi, visto e considerato che nascondersi per gioco è bello ed è giusto, ci stanno prendendo gusto. E fanno a gara a non farsi rintracciare, non solo dall’amichetto che conta con il viso appoggiato ad un muro e con le mani su gli occhi, ma anche da tutto ciò che supera il metro e mezzo di statura (gli adulti!!)
I telefonini, speriamo, non dovrebbero essere muniti dell’applicazione: “Cerca e trova il compagnuccio”, altrimenti tutto è vano. I bimbi si dovranno arrangiare come facevamo noi che adesso siamo adulti: annusando gli odori lasciati dagli altri ragazzetti mentre scappavano per nascondersi dietro ad un muro o dentro un portone.
L’olfatto (“la nasca”) come amico, quello serve ai nuovi giocatori del “Nascondino versione avanzata”. E con un po’ di pratica anche loro, i bimbi di oggi, riusciranno a scoprire dove gli altri bimbi si nascondono.
E poi tutti insieme a nascondersi per non farsi scovare dai genitori. In un posto che ancora non trovano. Ma quando lo troveranno, i bimbi-atleti di questa versione nuova del Nascondino, rimarranno lì per molto tempo.
Fino a quando i loro genitori si stancheranno di cercarli e decideranno che comunque i loro figli torneranno a casa da soli. E quando sarà, ritorneranno molto più grandi di età.
E chissà se troveranno i loro genitori: si saranno nascosti anche loro per non farsi controllare dai loro figli ritornati troppo cresciuti. I ruoli spesso si invertono: i più piccoli (ex bimbi) controllano quelli molto più grandi (gli anziani).
Mario Ciro Ciavarella