Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, domenica 17 luglio 2016 - E’ strano che i colpi di stato vengano fatti senza minimamente mettersi alla caccia di colui che governa quel Paese. Ma che lo si lasci fuggire come vuole, girando e rigirando nei cieli turchi per ore. Qualche telefonata qua e là giusto per diffondere la voce che il presidente turco Erdogan sta cercando rifugio in Europa, ma non importa, se molti diranno di no a quell’atterraggio: tra non molto si atterrerà sul suolo patrio!!??
Sempre, il presidente turco, senza perdere la calma e senza stropicciarsi il suo vestito, come una camminata sulla passerella di Christo (quella che stava sul lago d’Iseo), dopo il volo di ricognizione sul suolo di quel Paese, si ripresenta davanti alle telecamere, dopo il video messaggio da un telefonino.
Sembrava come quando si gioca a nascondiglio: mi nascondo poco per vederti, o del tutto per non vedere nulla?? Si è nascosto il giusto!!
Non capiamo molto le dinamiche della politica, soprattutto di quella mediorientale, molto diversa da quella occidentale. Da noi se si deve fare prevalere ancora per molto la propria “volontà politica” non si arriva agli omicidi o alle stragi; ma dalle altre parti, sì.
Non ci si pensa due volte di far fuori materialmente anche centinaia di “nemici” per dare più forza a ciò che si sta perdendo, o almeno anche temere di perderla.
È bastato che l’imam, ad Ankara, abbia fatto risuonare la sua voce dicendo che bisognava dare man forte al presidente in carica, che migliaia di “fedeli” si sono riversati nelle strade, provocando una vera e propria guerra civile in miniatura: durata alcune ore e lasciando sul terreno centinaia di vittime e migliaia di “prigionieri”.
È difficile anche capire come siano stati scelti i “capri espiatori” di questo colpo… parastatale. Sarà stata dura non dire di no al sultano di Ankara. Forse tutto questo per fare accettare la Turchia nella nostra Europa in un vicinissimo futuro?
Come dire: “avete visto, voi occidentali, che qui da noi nessuno esce fuori dalle righe della politica interna?”. Come dire: “siamo un Paese democratico, e ogni tipo di forzatura della democrazia, viene messo “a cuccia”. Come dire: “chi comanda già si sa, e nessuno può farlo senza il consenso della democrazia”.
Questo “colpetto di stato” penso che sarà la prima tappa verso un nuovo reality show politico che Erdogan sta elaborando nella sua mente. Forse darà un colpetto all’Isis per dimostrare che in oriente la sua presenza scenica è importante.
Oppure con questo “golpe mancato” cercherà di mettere la pena di morte, tanto cara da quelle parti.
Tra non molto arriveranno novità dal Bosforo: Erdogan che richiederà a gran voce di accelerare il processo di europeizzazione della Turchia?? Oppure di minacciare gli Stati Uniti volendo cacciare le loro basi NATO sul suolo turco??
Ha solo l’imbarazzo della scelta!!
Mario Ciro Ciavarella