Assessore Dott. Michele Nardella
San Marco in Lamis, martedì 4 luglio 2016 - Cari colleghi consiglieri, come già auspicato nel corso della prima seduta del consiglio comunale, credo che vista la gravità della situazione finanziaria, economica e sociale della nostra città, tutti noi dovremmo sforzarci di tenere un comportamento rispettoso, collaborativo e costruttivo, cercando il più possibile, da un lato, di evitare lo scontro e le polemiche su ogni decisione, dall’altro, di agire solo per San Marco avendo sempre San Marco nel cuore.
Il cambiamento che proponiamo si realizza anche attraverso questo modo di fare politica! Allora mi piacerebbe che si usasse il termine “minoranza” anziché quello di “opposizione” (anche perché credetemi, da quello che ho potuto capire in questi pochi giorni da amministratore, c’è ben poco da opporsi in questo periodo a provvedimenti che ci vengono praticamente “imposti” o, nella migliore delle ipotesi “caldamente consigliati” da altri organi e che inevitabilmente limitano il potere discrezionale dell’amministrazione comunale), o che si usasse l’aggettivo “costruttiva” piuttosto che “cattiva”.
I cittadini sammarchesi sono stanchi del vecchio modo di fare politica e si aspettano dai politici locali, di maggioranza e di minoranza, un cambiamento proprio nell’approccio alla risoluzione dei problemi. Allora ecco che, secondo me, se entriamo in questa ottica ci accorgeremo, per esempio, che sostenere l’inutilità della figura del presidente del consiglio comunale non è una strada percorribile, perché se è pur vero che il TUEL non pone più l’obbligo bensì la facoltà (tramite apposita previsione statutaria) di questa figura, è anche vero che in questa fase delicata, la cui durata ancora non la possiamo stimare, di gestione “straordinaria” del nostro Comune, fatta di numerose e delicate questioni da sottoporre al consiglio comunale, pensare che un sindaco di una città delle nostre dimensioni e nella nostra situazione (comunque non di 1.000 ma di quasi 14.000 abitanti con altrettanti problemi) possa svolgere con efficienza ed efficacia anche questo ruolo, non la considero, in questo momento particolare, una soluzione opportuna da condividere. Del resto il nostro Comune è sceso sotto i 15.000 abitanti già da alcuni anni, quindi la precedente amministrazione avrebbe dovuto modificare il nostro Statuto già da tempo per adeguarlo alla nuova situazione demografica e normativa, e se lo avesse ritenuto opportuno avrebbe potuto benissimo eliminare la figura del presidente del consiglio! Ma così non è stato ..…
Sul tema del risanamento del bilancio comunale francamente vorrei solo dire che l’importanza della questione e le difficoltà di trovare subito una soluzione non li abbiamo certo scoperti in questi giorni ma ne eravamo ben consapevoli al punto che queste tematiche hanno attraversato in maniera trasversale tutti gli aspetti del nostro programma elettorale. Purtroppo abbiamo ereditato dalla precedente Amministrazione lo stato di dissesto finanziario con tutti i problemi e le conseguenze che ormai conosciamo: impossibilità di contrarre nuovi mutui, aliquote dei tributi locali e tariffe nella misura massima, impossibilità di fare nuove assunzioni (per esempio i vigili urbani), ecc.
In sostanza, lo stato di dissesto produce come primo effetto una sorta di paralisi della vita dell’ente, soprattutto in ambito economico-finanziario e sociale. Ma adesso la realtà è questa e dobbiamo rivolgere il nostro sguardo al futuro! La vita della nostra città deve continuare con l’aiuto ed il coinvolgimento di tutti coloro che hanno veramente a cuore il nostro paese! E’ questa la sfida che ci attende per i prossimi anni! Concludo questa lettera rivolgendo a tutti i politici locali l’invito a “seppellire l’ascia di guerra”, come dicevano gli antichi e saggi indiani pellerossa, dando così a tutti i sammarchesi il vero segnale del cambiamento!
Se ci riusciremo allora davvero il cambiamento se la riderà insieme a tutti i nostri cittadini perché vorrà dire che la saggezza e l’amore per San Marco avranno prevalso sui problemi della nostra città! Ma fino ad allora è solo la triste e preoccupante realtà dei fatti che se la ride, mentre tutti i sammarchesi trovano la cosa poco divertente. L’assessore dott. Michele Nardella