Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, domenica 3 luglio 2016 - Il 45° compleanno della Biblioteca Comunale di San Marco in Lamis, è stato solo un pretesto per aprire una discussione e rilanciare su nuove basi e frontiere il suo ruolo ed offerta formativa ed informativa dell’istituzione. Il tutto è stato chiarito e proposto nell’incontro svoltosi, ieri sera (1°Luglio) nel moderno ed accogliente Auditorium della struttura, la cui platea era discretamente piena di pubblico selezionato ed attento.
Protagonista assoluta dell’avvenimento è stata Barbara Massaro, docente-esperta della materia. Lo è stata, in veste di ospite d’onore e di relatrice. La stessa, rivelatasi da subito gradevole e simpatica affabulatrice, è riuscita in poche battute a centrare il tema e ad avanzare proposte concrete e fattibili di rilancio. Si comincerà dall’autunno prossimo, agendo su due fronti: uno della sensibilizzazione e del richiamo con la programmazione di attività; l’altro di potenziamento della struttura con la dotazione-aggiornamento di strumenti e postazioni informatici. Tutto questo, a suo dire, va fatto, per mettere ordine all’attuale paradosso di “ un pianeta dove l’informazione è (relativamente) alla portata di tutti, mentre l’impoverimento culturale collettivo è palese”.
La cultura, a suo dire, deve tornare ad essere una sintesi tra tradizione colta e quella popolare, fruibile su piani e livelli diversi di significazione e lettura. Partendo a ritroso da Umberto Eco e Claudio Abbado fino ad Alessandro Manzoni e al medico – filosofo Albert Schweitzer, ha colto gli insegnamenti esemplari di essi, ritenendoli indispensabili per dare nuova linfa al ruolo dell’istituzione in menzione (cultura popolare, “pensatoio” etico, ecc,). Infine, ha riepilogato i concetti cardini del suo discorso: “la Cultura arricchisce sempre; la Cultura permette di superare tutti i limiti; chi ama la Cultura desidera conoscere tutte le culture, quindi, è contro il razzismo; la Cultura è contro la volgarità e permette di distinguere tra bene e male; la Cultura è libertà di espressione; la Cultura salva; con la Cultura si sconfigge il disagio sociale delle persone si perviene al riscatto sociale delle povertà; la Cultura è un bene primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche, i musei e i cinema sono come tanti acquedotti.
La Cultura è come la vita e la vita è bella”. Il “festeggiato” Matteo Ciavarella, direttore emerito della struttura , ha raccontato la vita della stessa dal 1971 ad oggi. Il sindaco Michele Merla, dal canto suo, ha stigmatizzato l’importanza della Biblioteca per l’avanzamento della cultura nella città e la valorizzazione dei BB.CC. per ciò che attiene il turismo e la ricaduta economica. La delega alla Cultura sarà affidata ad un componente femminile del suo entourage. Il deputato emerito Michele Galante ha auspicato, invece, l’unità di intenti e il coordinamento di tutte le biblioteche e strutture culturali locali, per fare tornare San Marco l’attrattore di un tempo, ponendo una serie di interrogativi sul potenziamento e l’ammodernamento della struttura, aperta nel 1999, durante il suo mandato sindacale. Il tutto è stato moderato ed arricchito da Matteo Coco, docente e letterato.