Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, mercoledì 8 giugno 2016 - Quando qualcosa non va come il cuore e la mente comandano, ci sono mille ragione per cercare gli eventuali errori commessi, o cercare nel destino o nella casualità il perché delle cose. Anche una sconfitta in un’elezione comunale può far nascere tanti interrogativi sul perché non c’è stata la vittoria. Se dovessimo sempre chiederci “perché” su tutto quello che ci succede da quando siamo nati, non avremmo nemmeno il tempo… di vivere.
È naturale che si pensi su tutto, la mente è sempre in movimento, cerca sempre qualcosa “da fare”, se il pensiero lo consideriamo un oggetto, e non uno stato di ansia, di agitazione, di preoccupazione.
Una sconfitta politica non deve essere necessariamente “logica”, non c’è la logica nella vita di tutti i giorni, figuriamoci nella politica. E quindi non dare “la colpa” a movimenti non consoni “a certe persone”.
La religione non può spostare voti, nel senso che si voti… come dio comanda!! Ma si vota come l’uomo decide. Sono finiti i tempi in cui i preti minacciavano l’inferno per quelli che votavano il Partito Comunista (ma anche Socialista).
Si vota per amicizia, per parentela e per favori ricevuti o in attesa… di ricezione. Quindi, il soprannaturale non esiste nel segreto dell’urna elettorale.
Aveva ragione Giulio Andreotti quando diceva che lui quando aveva bisogno di cercare una soluzione a dei problemi politici, non si recava in chiesa per parlare con dio, ma per parlare… con il sacrestano.
I sacerdoti, ormai, non raffigurano solo l’aspetto strettamente spirituale nella società; ma rappresentano anche l’aspetto sociale, di vita in mezzo ad altra gente non consacrata. Hanno un rapporto molto stretto che va oltre il confessionale.
È gente come noi e che non sposta voti, per il semplice motivo che la gente “non ha paura dei preti”, nel senso che possano incutere un timore ultraterreno.
Tanti anni fa nei giorni delle elezioni soprattutto comunali, al termine della santa messa e prima della benedizione finale, non era raro ascoltare qualche prete che diceva: “Oggi abbiamo l’obbligo di recarci alle urne e di fare una scelta di coscienza, che comprenda la famiglia e l’amore di dio. Quindi: VOTATE BENE!!!”
Ed è in quel “Votate bene” che cascava l’asino!!! Significava in parole povere: “Votate Democrazia Cristiana!!!”
Quei tempi non esistono più, e diciamolo: meno male. La gente è stanca di tutto e di tutti. Non sta a guardare se quella persona che suggerisce di votare un certo candidato ha un abito talare oppure una divisa militare.
Molta gente che è a pochi metri dal seggio elettorale non sa ancora chi votare, figuriamoci se si fa influenzare da tizio o da caio. I motivi di una sconfitta (e quindi della vittoria dall’altra parte) sono tanti.
Proviamo a fare un elenco:
- Abbiamo perso (o vinto) perché quel giorno c’erano le prime comunioni.
- Abbiamo perso (o vinto) perché quel giorno molta gente sapeva che si votava anche il giorno dopo… e non ha votato(!!??)
- Abbiamo perso (o vinto) perché molta gente quel giorno non ha potuto prendere la circolare(?!)
- Abbiamo perso (o vinto) perché quel giorno sono venuti talmente tanti “zizì dalla Germania” che non ritornavano da 10 anni e queste famiglie hanno preferito stare con “zizì” e andare al mare.
- Abbiamo perso (o vinto) perché l’affluenza alle urne è stata bassa (60% per delle elezioni comunali è bassa!!)
- Abbiamo perso (o vinto) perchè se portavamo i malati “allettati”, come si usava una volta, ai seggi elettorali e li facevamo votare non sarebbe finita come è finita.
- Abbiamo perso (o vinto) perché quel candidato che aveva la “famiglia lunga” pochi giorni prima delle elezioni ha litigato con la moglie (e si è “accorciata” la famiglia).
- Abbiamo perso (o vinto) perché il 5 giugno c’era Giove in opposizione e Saturno nella Quinta Casa: una sconfitta (o una vittoria) astrologica, non c’entra la campagna elettorale.
Adesso però basta, e speriamo che non perdiamo tutti. Da oggi tutto ciò che è stato proclamato dai palchi deve essere messo in atto.
Da ora scuse non ce ne sono più!!!! La pazienza ha un limite e credo che anche la coscienza dei prossimi amministratori debba averla.
Mario Ciro Ciavarella