Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, lunedì 6 giugno 2016 - Spira aria di amarezza e di incredulità in seno alla lista “San Marco nel cuore” , per via della sconfitta subita nella volata finale, assieme al suo candidato sindaco Pasquale Spagnoli, con appena 90 voti di scarto. Voti che hanno permesso al suo rivale della compagine “Per San Marco” di vincere e di portare al massimo scranno di Palazzo Badiale, Michele Merla.
Ecco gli eletti consiglieri: Pasquale Spagnoli, avvocato; Nicola Potenza, ingegnere edile (501 preferenze); Michele Ruggieri, imprenditore (376); Antonietta Siciliano, avvocato (344). A questo punto ci si domanda, come mai si è ribaltata la partita già data per vinta sin dalla vigilia? La risposta, secondo i nostri interpellati, starebbe nel personalismo spietato e nell’invidia – odio , che avrebbe contribuito ad avvelenare la campagna elettorale appena conclusa. Così, ci dicono in casa della lista perdente, non si va da nessuna parte.
Il riferimento è alla soluzione della crisi ultramilionaria del bilancio comunale, al mantenimento dei servizi, al laboratorio di idee e progetti e alle ipotesi di graduale e ragionato sviluppo dell’economia e dell’occupazione giovanile. Disoccupazione che tocca ormai il più basso livello della sua storia, aggravata dal ritorno dell’emigrazione. Sempre secondo gli stessi critici, la soluzione prospettata e propagandata durante il dibattito elettorale dal mancato sindaco Spagnoli era quella più veritiera ed utile, essendo fortemente voluta non solo da una squadra valida, ma soprattutto da appoggi importanti nei tre livelli superiori: Regione, Governo ed Europa.
Ora che ne sarà di San Marco? É troppo presto per dirlo. Anzi, molti auspicano una sorte di governo di unità locale, l’unica capace non solo di raffreddare gli umori negativi in atto, ma di mettere a punto e perseguire un unico programma - progetto risolutivo. Comunque sia, promettono quelli della “San Marco nel cuore” che saranno sempre vigili, pronti ad esercitare il proprio ruolo di opposizione non con atteggiamenti preconcetti e personalistici, ma attraverso il confronto delle idee e proposte, e soprattutto avendo in prospettiva il bene comune della città,