di Luigi Ciavarella

San Marco in Lamis, domenica 29 maggio 2016 - 

Non so se vi è relazione tra la festività della Repubblica (il 70° anniversario peraltro) e l'elogio della canzone napoletana, quella classica, che tiene una celebrazione nel locale teatro Giannone il 2 giugno. Propendiamo per la casualità anche perché la ricorrenza politica quantunque evochi fatti storici che hanno determinato la nascita della Repubblica (Croce però diceva che la monarchia avrebbe resistito meglio agli appetiti del Vaticano rispetto alla DC che invece consegnò letteralmente la nazione alla cupidigia del Papa) la questione non ci interessa più di tanto.

 La canzone napoletana che va in scena il giorno della Repubblica ha invece la grande forza di trasmetterci qualcosa di magico che si rinnova sempre partendo dalla considerazione che essa, rispetto alla canzone italiana, per esempio, ha saputo conservare col tempo una sua identità precisa, quasi uno status speciale che va oltre le mode e i movimenti stilistici che hanno investito larga parte della musica italiana. Essa sta lì dentro una nicchia dorata, preziosa, autorevole e fedele alla sua storia ultra centenaria.

Sta lì per essere ascoltata, assimilata, goduta e digerita in tutte le sue infinite percezioni armoniche e le tante sfumature che ci conducono al nostro passato attraverso un repertorio straordinario di classici senza tempo con il compito di ricordarci la nostra grandezza perché la canzone napoletana appartiene al sud ed è qualcosa che ti possiede e di cui non puoi disfartene come fosse un prodotto di consumo passeggero. Insomma una tradizione che si rinnova che parte da lontano ma che sconfina nella modernità di oggi con una naturalezza assoluta.

Ci saranno come l'anno scorso Anna Siani , elegante e poetica, a presentare l'evento , il maestro Michelangelo Martino a dirigere il coro polifonico e un gruppo di eccellenti cantanti tra cui Felice Aucello che, scoperto l'anno scorso nell'edizione precedente, è persino riuscito a colpire il cuore di un vecchio rockettaro inguaribile come me, per la passione e la professionale con cui ha saputo trasmettermi momenti di vera emozione.  Arrivederci e Buona fortuna.

 

Luigi Ciavarella