Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, sabato 28 maggio 2016 - A volte la natura per non sbagliarsi si sdoppia. O addirittura si triplica. Genera dalla stessa creatura appena fatta nascere più di una copia. È il caso dei gemelli, che vedono la luce insieme, quasi sempre nello stesso istante o comunque a distanza di pochissimo tempo uno dall’altro. I gemelli forse fanno parte di un piano segreto di dio. Come dire: meglio due che uno, almeno c’è la riserva. Forse all’origine da parte del Creatore c’era proprio questa intenzione: far nascere sempre almeno due “copie” di ognuno di noi.
Evidentemente sarebbe stato considerato un lavoro “straordinario” che nessuno avrebbe pagato. (E chi poteva pagare dio, se in principio c’era solo lui?)
E allora… lavoro non retribuito. E ha lasciato perdere. E si è concentrato su… l’uninominale. Una sola copia di ognuno di noi, e raramente due o tre coppie (gemelli) di tanto in tanto. Come dire: io sono dio, e volendo posso anche esagerare, se voglio.
E a volte infatti ha esagerato. In India nel villaggio di Kodinhi c’è una presenza di gemelli esagerata: in ogni famiglia c’è almeno una coppia di gemelli, ma anche due coppie. Eppure in questo villaggio vivono poche migliaia di persone.
L’Asia rispetto agli altri continenti ha un numero di parti gemellari molto basso. Invece in questo villaggio l’eccezione salta subito agli occhi.
Forse qui dio ha voluto fare un esperimento. Vuole vedere se tutti questi gemelli riusciranno a sopperire quello che l’altro non farà. In pratica dio cerca la perfezione nell’uomo! Facendone due però che hanno un’anima sola.
Eh sì, anche se i gemelli sono due corpi diversi, l’anima potrebbe essere la stessa. Dagli studi fatti recentemente, i gemelli separati alla nascita o poco dopo, hanno atteggiamenti e gusti uguali, eppure non hanno vissuto insieme. Questo fa capire che l’ambiente conta poco e molto la genetica.
E quindi l’anima potrebbe essere una sola, anche se i corpi sono due (o tre). Forse non è un caso che i primi uomini che inventarono la scrittura, la geometria e la matematica erano orientali. Forse in principio l’uomo nasceva… in coppia, quello che non sapeva fare uno lo faceva l’altro.
E forse anche il male nasceva insieme al bene: quello che non sapeva fare uno lo faceva l’altro. Un’antitesi diciamo perfetta, solo così l’uomo poteva vivere, tra il bene e il male.
In questo villaggio indiano dove si affollano i gemelli, forse ancora non si decide se deve vincere il bene o il male. Nel senso che ancora nessuna di queste due forze riesce a prevalere sull’altra.
Nel villaggio di Kodinhi la vita va avanti senza evidenti “sbalzi di umori”, così dice la gente che ci vive e anche gli studiosi che sono in zona da tempo per studiare il fenomeno. Il tempo passa senza che rovini la cordialità del quieto vivere.
È qui che esiste il paradiso terrestre. Due corpi di un solo uomo (o donna) che vivono in antitesi ed in armonia nello stesso momento.
Visto che a dio tutto è possibile, chiediamo che ci “sdoppiasse” tutti, immediatamente, forse riusciremmo a vivere in pace con noi stessi e poi anche con… le coppie degli altri.
In effetti da soli non riusciamo a fare nulla. Quando c’è bisogna d’aiuto ci vuole almeno un’altra persona.
“E dio disse: facciamo gli uomini a nostra immagine e somiglianza. E che ne nascano almeno due uguali per volta da una sola madre…”
(Così doveva iniziare la Bibbia…)
Mario Ciro Ciavarella