Redazione
San Marco in Lamis, martedì 24 maggio 2016 - Giovedì 26 maggio 2016 alle ore 20 30 presso il Teatro "Giannone" di San Marco in Lamis, va in scena "Miseria e Nobiltà" di Eduardo Scarpetta. Attori e interpreti: Felice (Vincenzo Rendina); Pasquale (Giuseppe Di Tullio); Luisella (Daniela Carbonella); Concetta (Patrizia Di Lorenzo); Pupella (Rita D'Andrea); Peppiniello (Fian Paolo Paragone); Eugenio (Leonardo Russo); Luigino ( Nicandro Coco); Gidacchino (Antonio Francesco Parisi); Gaetano (Alessandro Augello); Bettina (Maria Battista Ciavarella); Gemma (Luciana Mastrolorito); Vincenzo (Leonardo Montemitro); Ottavio (Filippo Caruso).
Felice Sciosciammocca è uno squattrinato divorziato della Napoli del 1890, che vive alla giornata facendo lo scrivano e condividendo la casa con il figlio Peppiniello, la nuova compagna Luisella, l'amico Pasquale, di professione fotografo ambulante, con la rispettiva moglie Concetta e la figlia Pupella. Totò interpreta Felice Sciosciammocca Un giorno il marchesino Eugenio bussa alla loro porta per chiedere un favore; egli è innamorato della bella Gemma, di professione ballerina, ma la sua famiglia si oppone all'unione, poiché la ragazza non è una nobile.
Il padre della ragazza invece, Don Gaetano, ex cuoco divenuto molto ricco avendo ereditato i beni del suo padrone, è felice di consentire al fidanzamento poiché imparentarsi con dei nobili sarebbe il suo sogno, ma pretende di conoscere i parenti del giovane. Il marchesino dunque chiede a Felice e Pasquale con moglie e figlia di travestirsi e fingere di essere i suoi nobili familiari e di presentarsi con lui a casa di Gemma. La situazione si complica poiché Peppiniello, stufo dei rimproveri della matrigna, e soprattutto spinto dalla fame, va a lavorare come cameriere proprio a casa di don Gaetano, presso il quale lavora il suo compare Vincenzo, in qualità di maggiordomo, che accetta di tenerlo con sé fingendo che sia suo figlio. Don Gaetano non si rende conto della messa in scena, e non solo cede la mano della figlia ma riesce (ovviamente con facilità) ad ottenere il "privilegio" di avere i nobili parenti del marchesino a pranzo, al quale partecipa anche Luigino, suo figlio, innamorato di Pupella.