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San Marco in Lamis, giovedì 24 marzo 2016 - Ritorna la Passione Vivente a San Marco in Lamis. Con passione di Gesù si intendono la sofferenza e l'agonia di Gesù Cristo che hanno portato alla sua crocifissione. Insieme all'incarnazione e alla successiva risurrezione, forma uno dei due misteri centrali del Cristianesimo. Il programma dell'evento prevede: Sabato Santo 26 marzo 2016. Ore 16.30 partenza dalla Chiesa del Purgatorio. Ultima Cena e arresto, piazza Madonna delle Grazie. Processo presso sagrato Chiesa dell'Addolorata Crocifissione in piazza P. PIO.

 Secondo la tradizione cristiana, fondata soprattutto sui tre vangeli sinottici, la Passione di Gesù si svolse secondo le seguenti tappe:

  • la sera del giovedì, Gesù celebra la Pasqua ebraica con i suoi discepoli. Il presunto luogo di questa celebrazione (ilCenacolo) si trova sul monte Sion: oggi è poco al di fuori della città vecchia, ma al tempo di Gesù le mura seguivano un percorso diverso, più a Sud, ed esso si trovava al loro interno.
  • Terminata la cena, Gesù scende con i discepoli nella valle del torrente Cedron, appena fuori Gerusalemme, nel giardino del Getsemani, dove si ritira in preghiera. Nel frattempo Giuda Iscariota va ad avvisare i sacerdoti e li conduce al Getsemani, dove Gesù viene arrestato. È ormai notte, infatti i soldati portano "torce e bastoni". Una parte del giardino esiste tuttora, e contiene anche alcuni ulivi che, secondo i botanici, hanno più di 2000 anni e quindi esistevano già al tempo di Gesù.
  • Gesù viene condotto al palazzo del sommo sacerdote Caifa, dove viene processato dal Sinedrio. Giovanni riferisce anche di un primo interrogatorio in casa del suo predecessore Anna. I resti del palazzo di Caifa sono stati trovati sul luogo dell'attuale chiesa di San Pietro in Gallicantu, che ricorda il tradimento di Pietro apostolo: anche questo luogo si trova oggi fuori dalle mura, ma allora era all'interno. Vi si accedeva dalla valle del Cedron risalendo per una scala di cui un tratto si è conservato fino ad oggi.
  • Il processo si svolge durante la notte e termina al canto del gallo, quando l'alba è ormai vicina. Alcuni contestano l'attendibilità del resoconto dei Vangeli con l'argomento che il Sinedrio, normalmente, non si riuniva di notte. A questa obiezione si può rispondere che i sacerdoti temevano che, processando pubblicamente Gesù, la folla si sollevasse per liberarlo; per questo lo processarono in segreto e con la massima fretta.
  • La mattina del venerdì, appena si fa giorno, i sacerdoti conducono Gesù da Ponzio Pilato, che risiede nella Fortezza Antonia, all'angolo nord-occidentale della spianata del Tempio. Durante la mattina, secondo Luca, Pilato invia Gesù anche da Erode Antipa, il quale dopo averlo interrogato lo rimanda indietro. Secondo Giovanni, il processo presso Pilato si conclude "verso mezzogiorno", ma per i sinottici il processo davanti all'autorità romana fu più breve.
  • Il percorso dal palazzo di Pilato al Golgota, dove oggi sorge la Basilica del Santo Sepolcro, è di alcune centinaia di metri e si può coprire in mezz'ora al massimo; è quindi ancora mezzogiorno, o poco più tardi, quando Gesù viene crocifisso (ancora prima, secondo Marco: Erano le nove del mattino quando lo crocifissero, Mc 15,25[1]). Il Golgota, al contrario del Cenacolo e del palazzo di Caifa, allora si trovava fuori città (le esecuzioni e le sepolture erano vietate nei centri abitati), mentre oggi è dentro le mura.
  • Gesù muore alle tre del pomeriggio del venerdì. Secondo gli storici, la data più probabile è il 7 aprile 30 (altre date possibili sono il 27 aprile 31 e il 3 aprile33).
  • Giuseppe d'Arimatea si reca da Pilato e gli domanda il corpo di Gesù. Pilato, stupito che fosse già morto, manda a chiamare il centurione sul Golgota per interrogarlo: in questo modo trascorre probabilmente circa un'ora. Giuseppe, quindi, va a procurarsi il lenzuolo funebre per seppellire Gesù, spendendo altro tempo. Quando infine, insieme a Nicodemo, Giuseppe depone Gesù dalla croce, il tramonto è ormai imminente, e con esso l'inizio del riposo sabbatico: il corpo di Gesù viene quindi deposto in un sepolcro lì vicino, per fare presto.

Il vangelo secondo Giovanni, però, presenta alcune discrepanze con la tradizione sinottica, innanzitutto a proposito della data della morte di Gesù. Mentre per i sinottici la morte sarebbe avvenuta il 15 del mese di Nisan, per Giovanni sarebbe avvenuta il 14 dello stesso mese, durante la vigilia della Pasqua ebraica, nel momento in cui si sacrificano gli agnelli secondo la tradizione giudaica: Gesù sarebbe dunque stato immolato come gli agnelli della Pasqua. Inoltre, alcuni studiosi preferiscono la versione giovannea anche in relazione alle vicende del sinedrio, ritenendo improbabile che il processo si sia svolto di notte (per altri sarebbe stato invece necessario per tenere Gesù nascosto alla folla). Secondo Giovanni una riunione del sinedrio si tenne infatti molti giorni prima della morte di Gesù e non in sua presenza: durante questa riunione i sacerdoti decisero di metterlo a morte per ragioni di stato, mentre dopo l'arresto avvenne solo un interrogatorio da parte del sommo sacerdote prima di condurlo, all'alba, da Pilato. Secondo questi stessi studiosi, i sinottici avrebbero comunque operato solo una semplificazione e non una distorsione dei fatti storici. (wikipedia)