Tonino Cera
San Marco in Lamis, sabato 27 febbraio 2016 - Rispondiamo a Pasquale Spagnoli a stretto giro. Qualcuno storcerà il naso per questi che vengono catalogati come "battibecchi": noi pensiamo che le questioni finanziarie della nostra città siano di una importanza strategica. E, non si può lasciar passare nessuna cosa che non affronti nel merito i vari aspetti del problema. E, dunque:
1- chi mai ha denegato le norme in materia, le quali valgono quando si decide di dichiarare il dissesto di un ente e quando esso è stato formalmente dichiarato; a Pasquale Spagnoli chiediamo ( ma sono mesi che lo facciamo ) durante circa quattro anni di amministrazione non vi siete accorti della situazione finanziaria del Comune? Sarà stato così, se si è continuato a spendere a più non posso e senza costrutto;
2- la legge impone davanti a situazioni come quella sammarchese di dichiarare il dissesto; se così era perché sono stati preparati diversi piani di rientro tutti sonoramente bocciati? Quanti altri Comuni si trovano in situazioni analoghe alla nostra e non dichiarano il dissesto ma preparano piani corretti e credibili che vengono sistematicamente approvati?
3- un partito politico ha il dovere di chiedere, a nome dei cittadini, come stanno le cose sui più vari argomenti: nessuno di noi ha mai messo in dubbio l'operato di questi commissari; chiedere loro un incontro non è lederne funzioni e prerogative.
Inoltre, Pasquale Spagnoli ( ci scusi, ma il suo intervento è fatto in quanto Presidente del Consiglio Comunale, come esponente della maggioranza, come semplice cittadino o come potenziale candidato alle prossime elezioni comunali?) fa riferimento con un'accattivante definizione a "debiti latenti/ passività potenziali", potrebbe essere più preciso? A quali "potenziali" debiti si riferisce?
Infine, si adombra quando ci riferiamo ai "cultori del dissesto", e lancia contro di noi l'accusa di essere stati contrari alla dichiarazione di dissesto. In merito a quest'ultima accusa non solo confermiamo quello che da sempre sosteniamo ( a fronte della situazione non florida delle casse comunali di cui solo i sassi non sapevano, l'amministrazione Lombardi liquidò 2.500.000 euro di debitoria pregressa, accumulata da altri cioè, non dalla stessa), ma lo rivendichiamo. In quanto a coloro che negli anni hanno teorizzato il dissesto e, poi, hanno lavorato perché lo si dichiarasse, ormai è banale ritornarci su.
Ordunque, se Pasquale Spagnoli condivide la nostra richiesta di "serietà e chiarezza" operi in questa direzione. Lo ribadiamo: tra non molto si vota, vogliamo mettere in condizione tutti i cittadini di conoscere "seriamente e chiaramente" come stanno le cose finanziarie della loro città?