PD di SMiL

San Marco in Lamis, giovedì 25 febbraio 2016 -  Il 17 febbraio u. s. l'Organo Straordinario di Liquidazione - i commissari incaricati di gestire la dichiarazione di dissesto del nostro comune - ha pubblicato il suo primo verbale di deliberazione con prot. n. 2578. L'oggetto è il seguente: "Avvio del procedimento di accertamento dei crediti rilevati - Approvazione dell'avviso e pubblicazione ai sensi degli 7 e 8 della legge 7 agosto 1990, n. 241". I passaggi che interessano i cittadini sono due.

 1) - "che alla data del 26 gennaio 2016, termine ultimo di presentazione delle istanze di ammissione alla massa passiva, a seguito della proroga disposta, sono pervenute 405 domande e tardivamente n. 8, per un ammontare di circa euro 12.593.850,78".

2) - "che a seguito di una sommaria verifica delle istanze pervenute, parrebbe che una quota significativa dell'importo totale per il quale è stata avanzata richiesta di ammissione alla massa passiva, potrebbe essere considerato non ammissibile, in quanto i crediti asseriti apparirebbero mancanti del titolo giuridico o della prova dell'avvenuta esecuzione delle prestazioni o delle forniture, oppure perché non di competenza dell' OSL o per duplicazione di istanze rispetto alla medesima creditoria, ecc.".

Dunque, a fronte di circa 12 milioni e mezzo di euro, che evidentemente non sono le cifre astronomiche che gli attuali amministratori di tanto in tanto facevano circolare, ve ne sarebbe una parte "significativa" non propriamente ascrivibile a un credito.

E, la cosa sarebbe di una gravità inaudita.

Se conosciamo un po' di lessico e di sintassi italiana - solo un po', non si adombrino i cultori del dissesto "ad ogni costo" - , al di là dell'abbondanza dei verbi usati al condizionale ( "parrebbe", "potrebbe essere considerato", "apparirebbero"), quel che che colpisce è che la parte non ammissibile a debito è "significativa", ciò vuol dire che è di entità rilevante. Non solo. Quelli che chiedono di essere liquidati per una parte altrettanto "significativa", non ne avrebbero titolo, per molteplici ragioni che i Commissari accerteranno. A nulla vale ora affermare: noi lo avevamo detto. Nulla cambia.

Ma ai Commissari abbiamo il dovere di chiedere a nome dei cittadini sulle cui spalle ricadono le conseguenze della dichiarazione di dissesto, pur tutelando privatezza e altre prerogative, cosa contengono le 405 istanze pervenute. Non i nomi, si badi, ma quello che con quelle istanze si richiede, e perché. Avranno pure diritto i sammarchesi che tra qualche mese saranno chiamati a scegliere i loro nuovi amministratori di sapere in base a quali ragioni è stato adottato un provvedimento che li punisce forse in modo irrimediabile. Da parte nostra annunciamo fin da ora che avanzeremo ai Commissari richiesta formale su quanto abbiamo fin qui affermato.

Infine, una raccomandazione: si lascino perdere metafore e robette varie tipo "specchi", "bacchette magiche" e simili, di fronte alla gravità di quel che sta emergendo sono richieste serietà e chiarezza!

 

Partito Democratico.

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