Avv. angelo Gaggiano
San Marco in Lamis, sabato 16 gennaio 2016 - Ill. mo Signor Direttore, la scrivo in merito agli arresti eseguiti dai CC di S. Marco in Lamis e di San Giovanni Rotondo, la sera della “Notte Bianca”, in S. Marco in Lamis il 29.08.2010, e riguardanti Tenace Antonio, Accadia Graziana e Mossuto Costantino. Nell’immediatezza dei fatti, i tre arrestati negavano ogni loro responsabilità. Difatti, essi hanno sempre sostenuto che quella sera vi era stata una rissa tra soggetti estranei al processo e che in tale rissa era stato coinvolto un familiare del Mossuto.
Quest’ultimo, accorso sul posto, per sincerarsi dell’accaduto, trovava i militari con i quali scambiava serenamente qualche parola. Improvvisamente sopraggiungevano due persone in abiti civili, rivelatisi poi carabinieri, i quali caricavano su un’autovettura il Mossuto. La fidanzata Accadia, spaventatasi, chiedeva a quelle persone in abiti civili di lasciar stare il Mossuto e quando si era accorta che trattavasi di carabinieri in borghese li supplicava di non fargli nulla perché non aveva commesso alcun reato. Riferivano, altresi, che nel supplicarli inciampava e si aggrappava al giubbotto di uno dei militari. Inoltre il Tenace, spinto dalla curiosità, si recava sul posto e, per mero errore, veniva caricato sulla macchina di servizio.
Orbene, tutti e tre decidevano di definire il procedimento penale a loro carico con le forme del rito abbreviato.Il Tenace Antonio, in data 10.03.2011, veniva mandato assolto da tutti i reati a lui ascritti; il Mossuto Costantino e l’Accadia Graziana venivano assolti dal reato di lesioni mentre venivano condannati in ordine ai reati di resistenza e di oltraggio a pubblico ufficiale. Averso la sentenza emessa dal Tribunale di Foggia, i due imputati proponevano appello rilevando, tra le altre cose, che il Pronto Soccorso dell’Ospedale di S. Marco in Lamis non aveva accertato le presunte lesioni lamentate dai militari ed evidenziando la loro assoluta estraneità ai fatti.
La Corte di Appello di Bari, in data 15.01.2016, riformava la sentenza emessa dal Tribunale di Foggia assolvendo anche l’Accadia ed il Mossuto da tutti i reati a loro ascritti. A distanza di cinque anni dagli accadimenti la Corte di Appello di Bari, assolvendo i tre imputati, e quindi facendo giustizia, ha restituito ai tre la dignità perduta con l’arresto.
Distinti saluti
(Avv. Gaggiano Angelo Pio)