Antonio Daniele
San Marco in Lamis, lunedì 21 dicembre 2015 - Prima dell’apertura della “Porta della Misericordia” al Santuario di S. Matteo in S. Marco in Lamis, il vicario di zona Don Pierino Giacobbe ha benedetto una croce di legno realizzata dai giovani di Azione Cattolica. La croce è stata assemblata con il legno di una porta di uno dei casolari che nel nostro territorio sono rifugio d’immigrati che fuggono dal loro paese di origine. La croce permetterà a tutti di riflettere su questo momento significativo della storia dell'Europa, un grande processo migratorio che può cambiare il modo con cui concepiamo il nostro continente.
Ma vuole essere anche un richiamo ai giovani, e non solo, che attraversando la porta della Misericordia per vivere il Giubileo voluto da Papa Francesco, si ricordano della sofferenza di chi c’è vicino; Di attraversare porte che nessuno aprirebbe per incontrare i fratelli nella difficoltà. Chissà quante mani hanno spinto questo legno per cercare rifugio, per trovare ristoro e un luogo che somigli a una casa. Nel territorio foggiano, soprattutto per la raccolta del pomodoro e delle olive, i casolari abbandonati diventano luoghi della vita degli immigrati.
Luoghi spogli di qualsiasi dignità umana: Rifugio nella notte, “ONU” della sofferenza, con tanti giovani provenienti dai diversi paesi africani. La porta è l’unico varco che separa queste realtà dal mondo occidentale. La porta, quindi, rappresenta un mezzo di collegamento e non di divisione. Attraversando la soglia della porta della misericordia, ognuno s’impegna ad attraversare le soglie di ogni periferia umana, porta obbligata per incontrare Cristo, volto del Padre misericordioso.