Antonio Del Vecchio
Foggia, mercoledì 20 gennaio 2016 - La Federazione provinciale del Partito di Rifondazione Comunista di Foggia, diretta da Antonello Soccio si schiera apertamente contro la chiusura degli ospedali di Manfredonia e Lucera. Lo fa con un manifesto – comunicato stampa diffuso in ogni dove, di cui riportiamo i passi salienti. Si comincia col sindacare il nuovo piano regionale di riordino ospedaliero, che, lungi dall’essere incentrato sulle reali esigenze dei cittadini pugliesi, risponderebbe esclusivamente alla volontà di risparmiare il massimo possibile sulla pelle delle persone.
Così facendo non si andrebbe da nessuna parte, perché “…partendo da criteri meramente economici, nulla di buono potrà arrivare per migliorare la salute delle popolazioni della nostra terra”. Secondo lo scritto, una delle conseguenze più nefaste di questo piano sarebbe per la Capitanata, la chiusura degli ospedali di Manfredonia e Lucera, decisa senza la previsione di interventi sul territorio capaci di sostituire i servizi soppressi. A questo punto ci si chiede più avanti: “É questo che volevano i cittadini che, in provincia di Foggia, hanno votato per Emiliano Presidente e per i suoi consiglieri in lista ? C’era forse scritto nel programma elettorale di Emiliano che egli avrebbe cancellato gli ospedali di Manfredonia e Lucera ?”.
Per di più si dubita che con l’anzidetto Piano di Emiliano si possa per davvero ridurre la spesa sanitaria. “Continuando a seguire le ricette di Emiliano – dicono gli estensori del testo - , noi siamo certi che tra qualche anno saremo ancora al punto di oggi, nemmeno un euro sarà risparmiato e altri ospedali saranno chiusi”. A loro dire, se non saranno affrontati e risolti i nodi cruciali delle “ruberie” che costano alle casse regionali milioni e milioni di euro, la Sanità pugliese continuerà ad essere sempre al limite del collasso economico.
A dire di altri critici, lo sperpero e la disfunzione in campo sanitario, si deve all’accentramento delle funzioni, perché renderebbe la maglia del controllo della spesa in periferia sempre più larga ed evanescente. In passato, quando gli organi di gestione erano più decentrati tali inconvenienti non si sarebbero mai verificati, perché a vigilare non c’erano i burocrati ma la democrazia e i bilanci risultavano attivi o a pareggio.