Antonio Del Vecchio
Foggia, sabato 16 gennaio 2016 - Brillante ed emozionante serata di poesia, ieri, all’Università del Crocese, in Foggia, sodalizio che è ospitato, come noto, da circa 17 anni, nello stabile di Viale Candelaro, 102, già sede della I Circoscrizione comunale Arpi/Croce. L’incontro ha visto come ospite d’onore, per la terza volta consecutiva, l’apricenese Franco Ferrara, astro nascente della poesia dialettale di Capitanata. A presentare l’ospite, ci ha pensato Giuseppe Donatacci, che nel tesserne le lodi, ha sottolineato il forte legame che unisce l’autore alla civiltà contadina e al mondo rurale che un tempo era comune anche alla Foggia dei cosiddetti “terrazzani”.
Un mondo, quest’ultimo, fatto sì di miseria, ma anche di saldi valori umanitari, come quello della famiglia, del vicinato e della comunità di popolo, caratterizzati dalla solidarietà e dall’amore per il prossimo. Una realtà tangibile fino agli anni’50 e ben rappresentata nel canto lirico - popolare di un altro grande apricenese, quale fu Matteo Salvatore. Quindi, la riscoperta di esso non solo è bene accetta, ma costituisce anche uno stimolo per correggere ed affinare il nostro modus vivendi odierno. Dopo di che ha preso la parola, in veste di relatore – attore lo stesso Ferrara, che ha letto e commentato le sue liriche più accattivanti e significative, commentate a ruota da Antonio Tannoia, presidente del sodalizio, che ha messo in luce gli obiettivi perseguiti dall’Università organizzatrice.
Tra l’altro, ha egli ricordato che l’Istituzione in parola rappresenta una delle prime Scuole di Tradizioni italiane e, pertanto, continua nei suoi intenti iniziali di recupero, promozione, conservazione e diffusione della Cultura e delle Tradizioni di Foggia e provincia. Altresì, riconferma la sua attenzione e coinvolgimento verso le Scuole ed Associazioni del Territorio. Quindi, Ferrara nel riprendere la parola, ha continuato le sue recite, interpretando alcune sue poesie sul carnevale ed altre estrapolate dal suo volume “Nature pe li Tratture de storije Prucenése” (Natura per i Tratturi di Storia Apricenese), i cui temi trattati sono stati assai apprezzati sia da Angelo Capozzi, raffinato scrittore e studiose delle medesime cose, sia dai giornalisti e ricercatori Maurizio De Tullio e Geppe Inserra (vedi Foto). L’ospite ha preannunciato, altresì, che nel mese di maggio del corrente anno saranno in vetrina i suoi nuovi libri “Borgo de Procina” e “Vita Filosofando”. Le conclusioni sono state tratte dallo stesso Tannoia, che si è complimentato con gli ospiti per la bella serata trascorsa all’insegna della cultura e delle tradizioni della nostra terra.
Ecco, infine, le note biografiche e curriculari del “festeggiato” poeta. Franco Ferrara è nato ad Apricena(Fg) in cui risiede, si è Diplomato Ragioniere all’Istituto Tecnico Commerciale “Angelo Fraccacreta” di San Severo (Fg); ha continuato lo studio di materie umanistiche; è poeta in Lingua Dialetto di Apricena e Italiana; con la passione per la poesia:ha iniziato nel 2013 con “Caccia alla Natura” una raccolta di poesie in lingua italiana; ha redatto nel 2014 “La Lingua Dialettale dalla Pronuncia alla Scrittura” una guida alla scrittura della lingua del dialetto; ha composto nel 2014 “La Rima nella Poesia Dialettale” una guida alla rima nella lingua del dialetto; ha esordito nel 2014 con “Memòrje de Stòrje Prucenése” (Memoria di Storia Apricenese) una raccolta di poesie in lingua dialetto di Apricena e italiano; ha continuato nel 2014 “Tre Paròle” (Tre Parole ) una poesia in lingua dialetto di Apricena e italiano sulla trilogia della parola di Joseph Tusiani; ha proseguito nel 2015 con “Natùre pe li Trattùre de Stòrje Prucenése” (Natura per i Tratturi di Storia Apricenese) una raccolta di poesie in lingua dialetto di Apricena e italiano; le sue opere sono inserite nell’OPAC della Biblioteca Provinciale di Foggia la “Magna Capitana” www.bibliotecaprovinciale.foggia.it; catalogate alla Biblioteca Comunale di San Severo (FG) “A. Minuziano”; depositate alla Biblioteca Comunale di Apricena (FG) “N. Pitta”.