Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, martedì 22 dicembre 2020 - Lunedì, 21Dicembre 2020, festa grande, per modo di dire, per i 104 anni di Rachele Di Carlo (classe 1916), ritenuta la matriarca più longeva di tutti i tempi, a Rignano Garganico. Prima di lei c’era Giuseppina Draisci (1916), scomparsa tempo fa con qualche mese in meno. La segue a ruota Arcangela Nido, detta Lina(classe 1918) che vive però a San Severo, amorevolmente assistita dalla nipote e pronipote.
A quanto si apprende, per Rachele non ci sarà, la pompa magna della prima volta, allorché erano venuti in casa il gotha delle autorità civili, militari e religiose locali, ma dovrà accontentarsi della presenza dei famigliari più stretti. E questo, soprattutto per via del Covid -19 e delle cautele imposte dall’ultimo decreto. Lo sarà anche - ci ha confidata la figlia Lina - che assiste lei e il fratello Matteo (celibe) con amore e passione, per via della loro salute malferma. Forse, in veste privata, ci sarà solo il sindaco Luigi Di Fiore, stretto parente dell’interessata. Qualche giorno fa il primo cittadino ci ha detto che le farà pervenire un buquet di fiori, forse rose rosse.
Tanto, in segno di gentilezza e di affetto da parte della cittadinanza. Per di più il primo cittadino ci ha manifestato al riguardo tutto il suo orgoglio di appartenenza e di amministratore pubblico di una realtà così cospicua di centenari e di maestri di esperienza. Come accennato, fino allo scorso anno di centenari o vicini a siffatto traguardo, oltre a quelli già citati, ce n’erano almeno altri cinque, poi alcuni sono deceduti, uccisi dai malanni antichi o improvvisi ed altri ancora non vi sono arrivati per gli stessi motivi. Il riferimento è a Nunzia Mastrillo e Nunzia Lonero, entrambe della classe 1920. E questo non a caso, perché a quell’età basta un nonnulla per mandarti al Creatore, come è accaduto anche quest’anno per la pandemia in atto.
A quanto appreso dai famigliari, sino allo scorso anno la donna manifestava tutta la sua lucidità ed empatia: si commuoveva ad ogni pie’ sospinto, manifestando ad ogni visitatore tutta la sua gratitudine di vicinanza, abbracciandoli, poi, sussurrava ad ognuno che quel giorno per lei era quello più bello della sua vita. Ecco i passi salienti di essa. Nasce da Maria Vincenza Longo e da Pietro Di Carlo, una famiglia ‘timorata di Dio’ che si guadagnava da vivere con il sudore della fronte nelle campagne sottostanti, a cui non fa venire mai meno il suo apporto, la giovane Rachelina. La stessa, fortemente innamorata del giovane Giovanni Nardella (1912 – 1996), dopo un breve fidanzamento di rito, lo sposa il 24 aprile 1938. Da lui avrà nove figli, di cui restano in vita solo sei.
Due moriranno in età infantile, il terzo, invece, per un tragico incidente al mare, di cui si ricorda e si soffre ancora oggi. Giovanni, dopo un breve trascorso di partecipazione alla II Guerra Mondiale, rientra definitivamente a casa e farà l’agricoltore, impegnato nel rinnovamento e nella meccanizzazione, sino alla fine dei suoi giorni. La nostra centenaria l’accompagnerà ovunque dividendo il suo impegno tra casa e campi. Di questo lei è contenta e soddisfatta, perché donna all’ “antica”, che sa sopportare in silenzio la fatica e condividere con amore gli affetti della famiglia. Considerata che la festa è simbolica, non ci resta, come redazione, che porgere a Rachelina, gli auguri di tanti altri anni ancora, di vita felice e in buona salute e al resto della famiglia di vivere con orgoglio e soddisfazione questi momenti!