Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, giovedì 27 febbraio 2020 - PrimaveraInverno a mezza strada, a Rignano e nel resto del Gargano. Il tutto caratterizzato dal vento freddo spirante da Nord Ovest e dalla neve spolverata sulle cime più alte. Spettacolo, quest’ultimo, che contrasta nettamente con l’incipiente Primavera in atto, significata dalla fioritura dei mandorli e dallo spuntare tra le macchie più assolate di qualche asparago e di altre verdure di questa stagione, a cominciare dalla rucola che a ciuffi si fa vedere ovunque, assieme alle cicorie e cicorioni amari e agli odorosi finocchietti selvatici, croce - delizia di tanti anziani, che si accalcano nei prati liberi della periferia, per farne incetta a buon mercato.
Un’usanza, quest’ultima, tramandata di generazione in generazione, piuttosto praticata nei decenni scorsi dalle nostre mamme per contrastare la povertà estrema con qualche piatto ‘rimediato’. La contraddizione stagionale è apertamente manifesta proprio nello spazio verde che circonda il Palazzo di città. Qui, all’angolo della facciata, campeggia un mandorlo fiorito a tutto spiano (vedi foto).
Lo stesso che, a maturazione compiuta, lascia cadere mandorle a bizzeffe, raccolte senza sforzo alcuno dai passanti e cittadini diretti al municipio o altrove, che ne fanno incetta, riempiendo le loro capienti tasche e borsette. Il frutto interno lo si consuma come frutta secca, o tostata al forno, ma ce ne si serve soprattutto per trasformarle con lo zucchero in mandorle ‘atterrate’ (tostate) o in ‘diavolacci’. Entrambi costituiscono dolci caserecci piuttosto apprezzati dentro il paese e in ogni dove.